CATANIA. È la trentunenne Valeria Raciti la vincitrice dell’ottava edizione di Master chef Italia, il talent di cucina che vede come protagonisti cuochi amatoriali. Partita da Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, Valeria Raciti, si è aggiudicata 100 mila euro in gettoni d’oro e la possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette. Questo traguardo conferma come “il fattore Sicilia” abbia una marcia in più in ambito culinario.
Sin dal primo giorno Valeria Raciti si è distinta per la sua genuinità, pacatezza e passione per la cucina. Una volta giunta in finale, ha presentato un menù degustazione dal titolo “Tra me e me”, presentando sei piatti – uno in più rispetto a quanto non fosse necessario – che ricordano la Sicilia, senza mai banalizzarla.
La timida segretaria amministrativa, con la sua semplicità, è riuscita a mettere KO, Gloria Clama e Gilberto Neirotti che durante tutta la competizione si sono distinti per la loro sicurezza tendente all’arroganza.
Annunciata la sua vittoria da parte dello chef Antonino Cannavacciuolo, Valeria Raciti, ha esclamato “Mi devo mettere a dieta!”, con il viso di chi però non ci crede fino in fondo.
Il menù degustazione di Valeria Raciti
È partita con un antipasto dal nome “C’era una volta”, una rivisitazione della classica bruschetta, creata con pane di Altamura, aglio, olio evo, basilico e sferificazione di pomodoro. Sebbene a dire dei giudici si sentisse troppo l’aglio, l’originalità dell’idea è stata molto apprezzata.
A seguire un “Cannolo di alici marinate”, che richiama l’idea del classico dolce siciliano, ma in versione salata. Si tratta di un cannolo formato da alici, ripieno di battuto di melanzane con aria di prezzemolo, mandorle tostate, uova di trota e salicornia.
Il vero primo piatto che ha visibilmente emozionato i giudici per la sua bontà è stato il primo. Dal titolo “Incontro tra tradizione e innovazione” uno spaghetto risottato con ricci di mare, spuma al cocco e alghe. Un piatto ardito che ha svelato il coraggio della concorrente.
Lo stesso è a dirsi per il secondo proposto, anch’esso molto apprezzato dalla giuria che non ha potuto fare a meno di mangiarlo tutto sotto gli occhi attenti delle telecamere. “Gli opposti a volte si attraggono” il suo nome ed è una guancia di vitello baciata da gambero crudo con bisque al Marsala e giardiniera di radici. Sarebbe stato proprio questo piatto a fare la differenza, tanto da esser stato definito, da tutti i giudici “il piatto della serata”. È probabilmente con questo piatto che si è aggiudicata la vittoria.
I piatti meno riusciti del menù degustazione sono stati invece il “Piccione al tè Oolong Phoenix”, che per la sua cottura sbagliata ha ricevuto le critiche dei quattro giudici ed il dessert “Lieto fine” che si augurava per sé stessa e che, infine, è arrivato. Si tratta di un gelato alla ricotta su terra al pistacchio con coulis di lamponi e spuma di agrumi.