Flavio Angiolillo, l’intervista al famoso bartender e la ricetta del Fusettone 0

E’ definito un visionario nel mondo della Mixology, a tal punto che i locali che ha aperto insieme ai suoi soci sono stati punto di riferimento per la New Era dei cocktail bar in Italia. Ben sei solo Milano: Iter, Mag e Mag La Pusterla, 1930, Barba e Backdoor 43. Quest’ultimo ha solo due sedute che ne conferiscono l’esclusività. E’ Flavio Angiolillo, romano di nascita, francese d’adozione.

Chi è Flavio Angiolillo?
Classe 1984, è serioso, di poche parole, molto disponibile e cordiale. La determinazione, certamente, non gli manca.
Nasce a Roma, ma trascorre i primi 15 anni di vita nella regione francese del Perigord. Lì, all’età di 16 anni, comincia a lavorare nelle cucine di diversi ristoranti. Dopo numerosi viaggi per il mondo ed esperienze ai Caraibi e in città come Monte Carlo e Londra, la sua carriera professionale nel business della ristorazione inizia collaborando con chef prestigiosi come Alain Ducasse e Gordon Ramsey. In seguito, a Milano, Flavio scopre il mondo della mixology e se ne innamora.

Quando ha aperto il suo primo locale?

Proprio a Milano, con l’apertura del Mag Cafè. Io e il mio socio Marco Russo abbiano unito le idee: il desiderio di dar vita a un luogo che fosse sempre pieno di gente soddisfatta e che proponesse un certo tipo di miscelazione di alto livello.

Qual è il segreto del suo successo?

“Penso che a Milano per riuscire devi fare una o due cose massimo fatte bene.
Dopo il Mag Café, è nato speakeasy 1930 Cocktail Bar, che nel 2019 è entrato nella classifica dei 50 Best Bars Around The World, salendo al 25° posto l’anno successivo e primo in Italia. Questi locali sono considerati tra i migliori e più iconici della città. Un altro secreto è quello di aver differenziato le mie attività, partecipando anche a progetti come il liquore Old Sailor Coffee, Ginepraio (il primo Gin fatto in Toscana), Caroube Botanical Spirit e Maple Spirit prodotti in collaborazione con le celbri Distillerie de Paris, il distillato analcolico JNPR ed il bitter analcolico BTTR”.

In quale luogo può esprimere più se stesso?

“La mia creatività trova la mia maggiore espressione nel bar Backdoor43, il cocktail bar più piccolo del mondo, dove i clienti possono vivere un’esperienza unica e su misura”.
Ha presentato una linea di spirits di sua creazione, raggruppati tutti sotto l’etichetta Farmily Spirits.
“Nel 2016 ho dato vita, insieme ai miei cinque soci, a un marchio di spirits: FARMILY. Questo brand offre due categorie di prodotti, i Botanical Spirit, creati appositamente per i bartender, e la linea Farmily Classic. più giovane di questa famiglia è l’Amaro Farmily, un “botanical bitter” pensato non solo per i cocktail ma anche per essere degustato puro, così com’è, dal cliente finale. Amaro Farmily ha qualcosa che lo rende unico, ad esempio il tocco di menta che dona freschezza e la morbidezza data dalla combinazione di cacao, caffè e rabarbaro”.

Oggi si considera un bartender o un imprenditore?

“Oggi mi sento sicuramente più imprenditore, ma amo stare dietro al bancone. Lo considero rilassante: parlo con i clienti, trascorro del tempo col mio team. Diversamente, l’area imprenditoriale è molto più stressante da gestire”.
Nel 2020, con lo storico gruppo di soci che lo accompagna ormai dal 2016, entra in società con Mattia e Luca Vita (ultima generazione di una nota famiglia di distillatori dell’hinterland milanese) per dare vita a Dripstillery.

Con questa nuova realtà entro finalmente come produttore nel mondo del beverage, dando i natali a prodotti di successo come Bitter Fusetti. Oltre a prodotti a proprio marchio, Dripstillery, produce liquoristica, distillati e ready to drink per conto terzi.
Ecco la ricetta di un cocktail da fare in casa firmato Flavio Angiolillo: il cocktail Fusettone.

INGREDIENTI

  • 45 ml Bitter Fusetti
  • Top soda al Pompelmo threecent
  • Fetta di pompelmo

PREPARAZIONE

Build

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