RAGUSA. Calici in alto a Ragusa Ibla per la prima edizione di “Ibla in calice”. L’evento parte oggi venerdì 19 novembre. Si tratta di un percorso enogastronomico e culturale nato da un’idea dello stilista e imprenditore vittoriese Diego Cortez.
A partire dalle ore 19, il celebre artista, inventore, tra l’altro, delle famose pigne, di cui una, al cioccolato di Modica, donata a Papa Francesco, presenterà i vini delle sue etichette Za.Dì e, per l’occasione, ha voluto accanto a sé alcuni tra i più grandi talenti della terra iblea.
Ai Magazzini di Palazzo Donnafugata ci sarà la scrittrice ispicese Evelina Barone, che, accompagnata dalle musiche dei Curamunì, presenterà il suo libro “La maga Saraghina”, mentre la stilista vittoriese Ina Bordonaro porterà in passerella le sue ultime creazioni. Ci sarà spazio anche per tematiche di stretta attualità: quelle ambientali con Claudio Conti di Legambiente, e la violenza di genere con l’associazione Donne a Sud.
Punta di diamante della serata sarà la pianista siciliana di fama internazionale Giuseppina Torre, che tornerà ad esibirsi live sulle note di “Life book”, la sua ultima opera discografica (https://udsc.lnk.to/CNP8Ab8S).
“La pandemia e il lockdown – afferma lo stilista e ideatore Diego Cortez – hanno accelerato un percorso che ci ha costretti a fermarci, a guardarci dentro, a riscoprirci. Così, 2 anni fa, ho deciso di mettermi in gioco in attività che non fossero strettamente legate alla moda. Stiamo vivendo un momento storico molto difficile, e il mio vuole essere un regalo che reca con sé un importante messaggio.
Il vino non è solo una bevanda, è socialità, convivialità, voglia di stare insieme, è storia liquida che rappresenta tutto quello che ci è stato tolto. Vorrei che la presentazione del mio brand, con degustazioni improntate a promuovere la qualità e la genuinità, diventasse anche una vetrina per i talenti del nostro territorio, che spesso, pur essendo stimati e riconosciuti fuori, non vengono apprezzati e valorizzati proprio dove sono nati. Loro sono unici, come i vini che, dopo aver raccolto le migliori uve della zona, esporto in tutto il mondo, con il loro carico di tradizioni ed eccellenza. L’emergenza Covid, in fondo, ci ha insegnato proprio questo: l’importanza di sapersi reinventare rimanendo fedeli a se stessi, e, nel silenzio, riscoprire la bellezza e che ci circonda”.
Partiti con circa 1000 bottiglie, i vini di Diego Cortez hanno riscosso un successo tale da essere già proiettati alla produzione di oltre 20mila bottiglie. Venerdì 19 novembre sarà possibile degustare il Grillo bianco doc Sicilia e i 3 celebri rossi doc di Vittoria: frappato, nero d’avola e cerasuolo. Quattro, al momento, sono infatti le etichette, ma a breve verrà al mondo anche il “frizzante” della famiglia.
“Negli anni ’70 Vittoria era famosa e invidiata in tutta Italia per la sua laboriosità, il genio e la creatività. Mi piacerebbe contribuire a farla tornare a quei livelli. Da troppo tempo – conclude Diego Cortez – la mia città è sotto pressione e non al massimo del suo splendore. Si sono persi alcuni valori civici che ci distinguevano, e quello che mi piacerebbe trasmettere con questa serata è proprio l’importanza di riscoprire i nostri talenti partendo dalle nostre radici”.
“Ibla in calice” avrà un finale davvero entusiasmante, con alle ore 21, la pianista e compositrice vittoriese Giuseppina Torre, reduce da nuovi, prestigiosi premi negli Stati Uniti e dall’opening act in occasione del concerto del Maestro Roberto Cacciapaglia.
“Sono felice di tornare nella mia terra, – dichiara – e grata a Diego Cortez per avermi dato l’occasione di suonare in una location dal grande fascino e dalla grande storia. Diego è un vulcano di idee, un artista che sa valorizzare, e ama farlo, la Sicilia. Ci siamo conosciuti casualmente due anni fa, ed è subito nata una stima reciproca. Ha una personalità poliedrica, è l’emblema del siciliano con il fuoco della passione che arde dentro e che abbatte i confini per portare ovunque i nostri talenti e le nostre eccellenze. Mi rende felice anche vedere che l’interesse verso Life book è ancora grande, perché è un album per me davvero importante, che parla di momenti difficili che diventano opportunità di rinascita. Un po’ quello che sta accadendo ad ognuno di noi. Ho notato che la gente ha veramente bisogno di emozionarsi, di sentir suonare dal vivo e di stare in compagnia; quanto a noi artisti, abbiamo bisogno dell’emozione e dell’adrenalina che solo un palco può dare, di certo non un live su uno schermo. Avere, finalmente, l’occasione di suonare Life book nella mia terra sarà un onore” – conclude.