L’11 novembre, il giorno in cui si festeggia San Martino, l’assaggio del vino nuovo è accompagnato dai tipici biscotti di San Martino.
Sono proposti in diverse versioni, duri o morbidi, aromatizzati con semi di finocchio o anice.
La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale della legione romana, divenne anch’egli soldato a causa di un’ordinanza dell’epoca. In una giornata d’autunno, incontrò un mendicante seminudo alle porte della città di Amiens.
Con un gesto d’impulso, Martino tagliò il suo mantello militare in due e lo condivise con il mendicante. Come per miracolo, il freddo diminuì e comparve il sole. Quella fu la prima estate di San Martino e, da quel momento, si iniziò a celebrare questa festa.
Il proverbio “A San Martino, ogni mosto diventa vino” celebra un’usanza molto antica. L’11 novembre, giorno in cui San Martino fu sepolto, coincide anche con il periodo della svinatura. Infatti, era il momento in cui il vino novello maturava, complici anche le temperature un pò più alte di questo periodo che, infatti, si chiama estate di San Martino.
I contadini correvano ad assaggiare il vino novello, sperando fosse di qualità. Nel frattempo, le donne preparavano i tipici biscotti di San Martino, duri e molto secchi.
Tutti provvedevano a prenderne uno e inzupparlo nel vino novello, nel moscato o in qualche altro vino dolce liquoroso tenuto in casa per le occasioni, in un’atmosfera di speranza e positività accompagnata dal profumo intensissimo di anice e vino.
Questi biscotti duri, dalla forma arrotondata e aromatizzati con semi d’anice, venivano gustati bagnati nel vino novello o nel moscato.
Oggi, esiste una versione più golosa e morbida del biscotto di San Martino, farcito con crema di ricotta. In questa versione, il biscotto è morbido ed è tagliato orizzontalmente a 2/3 della sua altezza in modo da creare una piccola cavità che viene bagnata con moscato e farcita con crema di ricotta.
Viene richiuso con la parte superiore del biscotto, anch’essa intinta nel moscato, e cosparsa con zucchero a velo e cannella.