BAGHERIA (Pa). Una risposta fattiva a provvedimenti tardivi, lesivi del lavoro e degli investimenti compiuti. Comunicare ad attività che lavorano nella ristorazione che nel volgere di un paio di giorni si chiude, significa anche far sprecare un’immane quantità di cibo. E questo, oggi, è inconcepibile.
Da qui la decisione assunta dallo chef Tony Lo Coco e da sua moglie Laura Codogno, general manager del ristorante 1 stella Michelin I Pupi di Bagheria, in provincia di Palermo.
«Noi crediamo nell’eccellenza delle materie prime, nella qualità e nel rispetto delle stesse. Pensare che oggi dobbiamo buttare nei bidoni della spazzatura tutto l’approvvigionamento fatto in vista delle settimane in cui avremmo dovuto lavorare è un’offesa al nostro lavoro, alla sostenibilità che quotidianamente facciamo e a chi oggi ha difficoltà oggettive a sopravvivere».
«Così abbiamo deciso, come peraltro fatto in analoghe occasioni, di preparare il Pranzo di Pasqua per le famiglie in difficoltà. Ci siamo organizzati con Mimma Cinà, direttore della Caritas di Bagheria, a cui consegneremo nella giornata della domenica di Pasqua i pasti da distribuire. Lo facciamo perché crediamo profondamente nella vicinanza umana, per dare un aiuto concreto a chi oggi ha serie difficoltà e per non dover sprecare tutte le materie prime che avevamo acquistato in vista delle settimane di lavoro, salvo poi essere travolti dall’ennesimo provvedimento che chiude tutto».
«Non contestiamo, sia chiaro, i decreti che vengono emanati. Abbiamo grande rispetto dell’emergenza sanitaria e di quanti hanno perso i propri cari a seguito di ciò. Vorremmo solo essere rispettati. Aprire un ristorante non si sostanzia nelle semplici azioni di alzare la saracinesca e accendere i fuochi».
«Dietro c’è un lavoro di preparazione impegnativo sotto un profilo umano, professionale ed economico. Un decreto non può essere divulgato 48 ore prima l’annunciata chiusura perché diventa controproducente e getta nel caos famiglie e aziende».
«Se si pensa che siano i ristoranti i covi dove si contagia il virus, non possiamo certo esser noi a spiegare il contrario e neanche ci avventuriamo su questo terreno. Ma, pretendiamo rispetto nei confronti della nostra categoria, nei confronti del nostro lavoro e dei sacrifici che compiamo per restare a galla, nei confronti delle persone che lavorano al nostro fianco che da un giorno all’altro si trovano nuovamente in cassa integrazione senza avere la minima possibilità di programmare la loro vita e, infine, non vogliamo aprire i frigoriferi del ristorante e gettare ciò che abbiamo acquistato e lavorato».
«Così, nasce il progetto La Pasqua di tutti contro gli sprechi. Un modo per utilizzare le materie prime che abbiamo già dentro, per svolgere un servizio insieme alla Caritas, la cui attività meritoria è sempre stata da noi presa in grande considerazione e infine significa metterci a disposizione con ciò che sappiamo fare: cucinare. Da un anno ci lamentiamo, argomentiamo, protestiamo, tentiamo di spiegare, reiteriamo richieste, ma a quanto pare cadono nel vuoto».
Allora meglio indossare le nostre giacche, entrare in cucina, accendere i fuochi e cucinare per far vivere un giorno diverso a chi non potrebbe. Questo – ha concluso Tony Lo Coco – è quello che farà il team de I Pupi, sperando che altri colleghi possano condividere questa iniziativa, a Bagheria come nel resto della Sicilia e dell’Italia».