CATANIA. Il pistacchio di Bronte, nel catanese, si conferma il re della frutta secca nell’anno di raccolta 2021, che si prospetta buona. La notizia arriva da Coldiretti Sicilia in occasione della giornata mondiale del pistacchio, celebrata in tutto il mondo oggi, venerdì 26 febbraio.
I pistacchi di Bronte, prodotti in circa 4.000 ettari, (le zone sono denominate “lochi”), crescono nelle distese di lava stratificate nei secoli (sciara) e proprio dal fuoco solidificato prendono tutte le qualità organolettiche. A questa peculiarità che li rende unici, si somma la specializzazione necessaria per le fasi di produzione e la raccolta, che avviene in modo manuale.
“Negli anni – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – anche grazie al suo utilizzo in cucina sia per piatti salati sia per quelli dolci sono cresciute anche le aziende di trasformazione. Grazie all’alta specializzazione gli imprenditori, sono riusciti ad aggiungere valore alla produzione che si somma alla Denominazione di Origine Protetta (Dop) ottenuta nel 2009 che sigilla e differenzia la produzione e che il consumatore deve guardare per accertarsi della provenienza”.
“La Dop Pistacchio Verde di Bronte – commenta Andrea Passanisi, presidente Coldiretti Catania – ha permesso anche di identificare un prodotto che rappresenta una fonte economica per agricoltori connotati in un territorio ben definito con regole di produzione che conferiscono al pistacchio etneo un marchio ormai conosciuto in tutto il mondo”.
“Proprio perché la produzione non è elevata circa 40.000 quintali, ed è biennale, il rischio di contraffazione è notevole e quindi l’attenzione all’etichetta dev’essere massima” – conclude Andrea Passanisi . Nell’Isola – ricorda Coldiretti Sicilia – oltre a Bronte ci sono isole produttive in provincia di Agrigento che l’Istat indica in circa 170 ettari”.