Cibo scaduto, lo mangio o non lo mangio? Ecco alcuni consigli 0

PALERMO. Cibo scaduto, lo mangio o non lo mangio? Con questo dubbio, secondo la Commissione Europea, ogni anno gettiamo circa il 10% degli 88 milioni di tonnellate di cibo sprecato in Europa.

Ma è possibile evitare gli sprechi leggendo attentamente la data di scadenza.

Spesso il prodotto scaduto sembra inalterato, ha un buon aspetto così anche l’odore appare gradevole. Ma la data di scadenza ci segnala che sono passati alcuni giorni. Così, per paura di una possibile intossicazione, lo buttiamo.

Le diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” ci fanno gettare via un prodotto molto probabilmente ancora buono.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare sta progettando strumenti e metodologie che chiariscano le idee al consumatore. 

L’etichetta “Da consumarsi entro” la troviamo sui prodotti più facilmente deperibili: latte fresco, latticini, uova, pasta fresca. Occorre usare buon senso e valutare caso per caso.

Ricordiamo che in estate gli alimenti deperiscono più velocemente.

“Da consumarsi preferibilmente entro”: sono prodotti che garantiscono inalterato il valore nutrizionale entro la data riportata, anche in termini di gusto e aroma. Una volta passata, il prodotto non è dannoso ma potrebbe perdere sapore e apporto nutrizionale. Parliamo di alimenti confezionati come pomodoro, farine, riso, pasta secca, conserve. Ciò non significa che possiamo mangiare una scatoletta di tonno scaduta nel 2014: anche qui è bene valutare.

Come regolarsi con gli ortaggi? Le verdure in foglia durano pochi giorni in frigo, le radici (carote, rape) fino a otto giorni. I cavoli (in frigo) e le patate (fuori) arrivano ad otto mesi. Infine, la soluzione ideale per non buttare cibo fresco è congelarlo: non solo carne o pesce, anche verdura, cruda o cotta, e frutta.

La prossima volta che leggiamo una data di scadenza, pensiamoci bene prima di regalare alla pattumiera i nostri soldi: secondo Coldiretti una famiglia getta via ogni settimana quasi 5 euro di cibo e ciascuno di noi spreca 36 kg. di cibo all’anno.

Come fare?

1. “Da consumarsi entro”: è un prodotto facilmente deperibile, si rischia la salute
2. “Da consumarsi preferibilmente entro”: il prodotto rimane commestibile anche dopo la data indicata
3. Fidiamoci dei nostri sensi: odoriamo e osserviamo gli alimenti prima di buttarli 

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