PALERMO. Il coprifuoco taglia il brindisi di fine anno nelle tavole degli italiani. La chiusura dei ristoranti e i limiti ai festeggiamenti nella case rischia di dare il colpo di grazia ai consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 40% per una perdita complessiva di quasi 1,4 miliardi di euro.
A dirlo è la Coldiretti sull’impatto del nuovo Dpcm che obbliga alla chiusura serale dei locali in tutte le regioni cancellando di fatto i tradizionali veglioni di Capodanno.
Le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino italiani ma a pesare oltre al lockdown per ristoranti e locali pubblici sono – sottolinea la Coldiretti – soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche il coprifuoco e l’invito ad evitare gli assembramenti a tavola. Il settore del vino e degli spumanti è quello più colpito a tavola dalle limitazioni dei festeggiamenti anche nelle case con gli italiani che dovranno dire addio ai pranzi e cenoni da 9 persone in media che hanno segnato il Natale ed il Capodanno nel 2019 secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Il risultato è un taglio netto dei consumi rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia per le feste di fine anno nel 2019, secondo la Coldiretti. Se la mancanza di turisti in Italia rappresenta un duro colpo, a pesare anche all’estero – continua la Coldiretti – è il clima più sobrio con la serrata di bar e ristoranti in paesi importanti per le esportazioni di vino e spumanti tricolori. Per l’Italia il 2020 si chiuderà con un taglio stimato pari al 4,6% delle esportazioni di vino e bollicine rispetto all’anno precedente per effetto del calo negli Stati Uniti (-2% a valore) e Germania (-3%,), i due principali consumatori di vino italiano all’estero.
Ad essere danneggiata – sottolinea la Coldiretti – è soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in bar, alberghi e ristoranti. “A livello nazionale la Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti ma serve anche sostenere le imprese con massicci investimenti pubblici e privati anche per la ripresa delle esportazioni con il vino che rappresenta un elemento di traino dell’intero Made in Italy sui mercati mondiali” concluso il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini.