Legittime le modifiche apportate al disciplinare della IGP Terre Siciliane circa la menzione delle diciture “Grillo” e “Nero d’Avola” in etichetta. Lo ha stabilito il giudizio del Consiglio di Stato (Sezione Terza) il 2 novembre scorso, confermando la legittimità della scelta del 2017.
La via esclusiva dell’accenno in etichetta, pertanto, rimane solamente quella della denominazione di origine controllata di una delle Doc della regione siciliana.
La modifica richiesta al disciplinare di produzione dei vini IGP Terre Siciliane, riguardante il divieto di utilizzare in etichetta i soli nomi dei vitigni Grillo, Calabrese e sinonimi (Nero d’Avola) e? quindi pienamente legittima in quanto consentita dalla norma interna più restrittiva di cui all’art. 31, comma 13, L. 238/2016 richiamata.
Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia prende atto della sentenza del Consiglio di Stato – che riforma la precedente pronuncia del Tar Lazio del 6/11/2019 a seguito di un ricorso presentato nel 2017 – e ribadisce il proprio impegno per la valorizzazione dei vini ottenuti dai vitigni Grillo e Nero d’Avola.