SCOPELLO. Da un’amicizia può nascere un amore. L’amore per la propria Terra, per le tradizioni, il cibo e tutto ciò che profuma di buono. E’ la storia di tre giovani amici che, rientrati in Sicilia, dopo una lunga esperienza all’estero, danno vita al ristorante La Cialoma. Leggi anche su orogastronomico Favignana, Camparìa: passato e presente in un luogo dove si assaporano emozioni
La Cialoma, sapori siciliani in chiave innovativa
Sito in Contrada Scopello 7, a Castellammare del Golfo, La Cialoma custodisce l’esperienze maturate all’estero di tre amici. Sono Giuseppe Mazzara, Giuseppe Cammarasana e lo chef Alessandro Ganci. L’obiettivo è quello di valorizzare al meglio una cucina siciliana autentica, attraverso l’utilizzo di materie prime di qualità. Con tecniche e preparazioni innovative, per proporre ai clienti una nuova versione dei grandi classici della nostra terra. In questo luogo accoglienza, tradizione e freschezza delle materie prime sono la regola.
La storia di tre amici
E’ la storia di un’amicizia che dura da quando i tre portavano i calzoni corti, giocavano a pallone, si divertivano a uscire la sera, fantasticavano sul loro futuro. “I nonni di Alessandro – raccontano – abitavano a Scopello, lui trascorreva l’estate qua. Da Valderice venivamo a trovarlo. Ci eravamo innamorati di questo luogo e sognavamo un giorno di creare qualcosa”.
Pino Cammarasana era rimasto a Scopello, mentre Alessandro e Giuseppe Mazzara avevano preso il volo. Ma chi nasce in Sicilia non può starle lontana e prima o poi è destinato a tornarvici. Nel 2018 la svolta: apre La Cialoma. Non fu affatto semplice: prima era tutta campagna. Giuseppe Mazzara la descrive come “una foresta” tanto era la sterpaglia. E se l’unione fa la forza, i tre amici ne sono un esempio.
Dopo mesi di lavori, Giuseppe, Pino e Alessandro danno vita a una terrazza che affaccia sull’incantevole mare di Scopello. Il ristorante sorge all’interno di una costruzione antica, realizzata in pietra ed è circondato da un contesto naturale unico al mondo, tra ulivi dai riflessi verdi e argentei che si riflettono in un mare cristallino. In cucina, oltre ad Alessandro, c’è Maria Longo assieme a sua figlia e ai due nipoti. E’ supportata da due squadre divise in due turni. In sala ci sono dieci persone.
La filosofia del ristorante
Le portate sono cucinate magistralmente e si sente la freschezza del pescato. Il locale è diventato punto di riferimento per gli amanti della buona tavola, per la sua ricca proposta di piatti di mare della tradizione siciliana. Materie prime di altissima qualità rigorosamente a filiera corta o provenienti da agricoltura biologica. La cucina pone grande rispetto ai ritmi naturali e alla stagionalità come garanzia per il consumatore e marchio d’eccellenza.
Impossibile non fare l’aperitivo al tramonto davanti a una vista mozzafiato. La prima terrazza è dedicata all’area sushi, ma è possibile scegliere di cenare nella seconda terrazza optando sia verso piatti del menù che sushi.
La Cialoma propone anche un percorso degustazione per coloro che vogliono provare alcune prelibatezze della cucina. A trionfare come protagonista indiscusso è il pesce: dagli antipasti nelle due versioni crudo e cotto, alla pasta all’aragosta o con i ricci di mare (nei tempi precisi di consumazione), fino ai secondi della tradizione come gli involtini di pesce spada. Noi abbiamo provato la cucina de La Cialoma, vivendo un’esperienza entusiasmante. La consigliamo!
La cena di orogastronomico a La Cialoma
Gli antipasti sono ottimi entrambi. A voi la scelta!
Antipasto crudo: mazzancolle, gambero viola di Castellammare del Golfo, gambero rosso di Mazara del Vallo, tonno rosso, scampi.
Antipasto cotto: assaggino di cous cous. Polpettina di pesce con finocchietto selvatico con croccante di mollica tostata. Ventresca di tonno con cipolla in agrodolce. Bruschettina con pistacchio di Bronte e bottarga. Bruschetta con bottarga fatta in casa e pomodorino. Trancetto di pesce colombo aromatizzato, panato e cotto al forno, Sarda a beccafico. Polpo con patate e rosmarino. Buzzonaglia di tonno con salsa agli olii. La cantina di vini naturali e la vasta scelta di olii danno quell’attenzione in più che il cliente si aspetta per sentirsi del tutto coccolato.
Il sushi è veramente buono, noi l’abbiamo degustato dopo gli antipasti. Realizzato magistralmente da tre indonesiani e si avverte la freschezza e la qualità del pescato.
Il primo piatto ben realizzato, così come la cottura della pasta e dell’aragosta. Lo chef ha mantenuto la carne soda ma soffice, dal gusto morbido e delicato: Tagliolino al pesto di basilico con aragosta, pomodorini, olio all’aglio e prezzemolo finale.
Secondi: Calamaro ripieno e profumatissimo, delicato e morbido. Gli ingredienti sono bilanciatissimi fra loro, esaltando il sapore della Sicilia. Il tonno scottato ai semi di sesamo è morbido, freschissimo e saporito.
Dessert: Come rinunciare a un delizioso dessert? Meglio se è più di uno… l’irrinunciabile tiramisù e la cassata siciliana in chiave rivisitata è molto più leggera: la ricotta contiene pochissimo zucchero ed è priva della glassa. E’ super buona.
Dopo una cena così non possiamo che consigliarlo.