CASTEL DI TUSA (MESSINA). Dissetante, artigianale, sostenibile e a km zero, la granita siciliana all’acqua di mare è la nuova frontiera sostenibile e a km zero del celebre sorbetto. Preparata senza l’uso di saccarosio e aromi, utilizzando soltanto la salinità dell’acqua di mare, opportunamente depurata e sterilizzata, e la dolcezza naturale dei limoni di Pettineo, in provincia di Messina.
Lo chef ‘inventore’
A idearla, lo chef tusano Pietro di Noto. Con estro creativo e molta passione, ha studiato un metodo – diventato poi un brevetto – per riutilizzare l’acqua di mare “di casa sua” e trasformarla nel fresco dolce siciliano amato nel mondo.
Frequentatore di numerose trasmissioni televisive nazionali che hanno contribuito a diffondere la fama della granita all’acqua di mare, lo chef gelatiere – tre stelle al Taste awards di Bruxelles con il suo gelato alla zagara siciliana e uno sviluppo commerciale di più di cinquanta gelaterie in franchising in tutto il mondo – propone la sua creazione proprio a Castel di Tusa, presso la Gelateria Di Noto, in Piazza Cesare Battisti.
Un dono che lo chef ha fatto al suo paese d’origine, Tusa, appunto, reso ormai celebre dalla famosa granita, che turisti italiani e stranieri vengono appositamente a provare durante la loro permanenza in Sicilia.
Dove nasce la granita all’acqua di mare
Castel di Tusa è una frazione dell’omonimo paesino della provincia messinese, a metà strada fra Palermo e Milazzo. Conta meno di mille abitanti. Ha conquistato 8 volte la bandiera blu, prestigioso riconoscimento assegnato dall’associazione FEE Foundation for Environmental Education per la qualità delle acque di balneazione e i servizi offerti in spiaggia.
La spiaggia delle Lampare è lì, dolcemente adagiata su un tratto di costa di ciottoli bianchi e acque sempre ferme e tranquille, che guarda il profilo del paese e, un po’ più in là, la distesa collinare della magica Fiumara d’Arte.
Qui, dove il silenzio e la quiete pacificano i sensi, da queste acque che sembrano immobili da secoli, viene estratto l’ingrediente principale di una ricetta unica al mondo.
L’origine della granita siciliana
Ma chi ha inventato la granita siciliana? Sharbat o sherbet, è il “sorbetto” inventato dagli Arabi in Sicilia. Una bevanda ghiacciata, originariamente aromatizzata con acqua di rose, per contrastare la calura estiva sull’isola. Successivamente, i siciliani unirono la neve dell’Etna, raccolta nelle apposite neviere, all’interno di grotte e montagne cosparse di sale per mantenerne la temperatura.
Dall’origine della granita al limone in poi, esistono poi diversi tipi di granita siciliana, come: gelso, fico d’India, pistacchio di Bronte, mandorla, caffè, limone, anguria. Perfetta a colazione o come spuntino, qualunque sia il gusto preferito, però, è d’obbligo mangiarla col tuppo.
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