Valle dei Templi Oil and Wine, al via la prima edizione: il programma 0

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AGRIGENTO. Aprirà i battenti sabato 19 Novembre 2022, Valle dei Templi Oil and Wine, il primo evento dedicato ai vini e agli oli della Valle dei Templi. Nella prestigiosa sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico Pietro Griffo della Valle dei Templi ad Agrigento, si potranno degustare e conoscere i prodotti d’eccellenza di questo territorio: olio e vino.

Valle dei Templi: La Strada del Vino e dei Sapori della

Dunque, l’oro verde di Sicilia e il nettare degli dèi sono i protagonisti di questa prima edizione che celebra un territorio da sempre vocato alla coltivazione di ulivi e viti, testimonianze di una storia millenaria e civiltà da custodire. “Con questo primo importante evento – dichiara il presidente della Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi, Luigi Bonsignore – vogliamo lanciare il territorio con tutte le sue eccellenze, in un luogo storico e unico al mondo”.

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Il programma di Valle dei Templi Oil and Wine

20 produttori e fino a 50 etichette in degustazione, un convegno e due masterclass con esperti del settore. Un viaggio sensoriale alla scoperta del Nero D’Avola e di alcune declinazioni di oli provenienti dal territorio della Valle dei Templi. E al vino alfiere delle uve rosse di Sicilia sarà dedicato il convegno Il Nero d’Avola della Strada del vino della Valle dei Templi, stato dell’arte e prospettive di sviluppo dei vini del territorio della Valle dei Templi. All’incontro (inizio ore 9.30) prenderanno parte i relatori Roberto Sciarratta direttore del Parco e del Museo della Valle dei Templi, Giovanni B. Ficani coordinatore del Consorzio Doc Sicilia, Tonino Guzzo enologo, Francesco Baldacchino delegato AIS Sicilia, Calogero Romano agronomo, Luigi Bonsignore presidente della Strada del Vino dei Sapori della Valle dei Templi. A moderare, Gianni Paternò direttore editoriale del quotidiano enogastronomico All Food Sicily e corrispondente di Italia a Tavola.

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A seguire, alle ore 12.00, si terrà anche una masterclass su prenotazione sulNero d’Avola, condotta da Luigi Salvo delegato AIS Palermo e direttore editoriale di Vinup.it, che oltre ad illustrare le caratteristiche del vitigno, guidando una degustazione di eccellenza. Nella sessione pomeridiana, alle ore 15.00 è prevista una masterclass sull’olio extravergine, guidata da Massimo Carlino dell’Accademia Val Paradiso. Contemporaneamente saranno aperti i banchi d’assaggio delle aziende partecipanti (ingresso libero).

Ecco le aziende che partecipano a Valle dei Templi Oil and Wine

Azienda agricola Baglio Bonsignore, Azienda agricola Giuseppe Camilleri, Azienda agricola G. Milazzo, Azienda agricola Salamone, Azienda agricola Vella, Azienda Olio Carbonia, Bagliesi Vini Bio, Baglio del Cristo di Campobello, Cva Canicattì, Diodoros, Luna Sicana, Masseria del Feudo, Morgante Vini, Tenute Lombardo, Tenute Cuffaro, Terre di Zaccanello, Val Paradiso, Vitivinicola Lombardo.

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Lo scenario

Da segnalare, che in occasione dell’ultimo Vinitaly, Wine Spectator ha inserito nella lista dei migliori vini d’Italia anche il Nero d’Avola Doc Sicilia Riserva Don Antonio 2016 proprio della cantina Morgante.

L’internazionalizzazione delle eccellenze girgentane della kermesse punta alla creazione e valorizzazione di un vero e proprio brand “Valle dei Templi” e non teme, quindi, le congiunture non positive del mercato. Infatti, secondo gli ultimi dati Ismea e Unaprol, la produzione olearia 2020/21 italiana e siciliana segna, rispettivamente, un calo del -30% e -15%. E, più ampiamente, è l’intero settore agricolo nazionale a soffrire, a causa anche della crisi energetica e dell’instabilità geopolitica causata dalla guerra in Ucraina. Più rassicuranti i dati sulle DOP e IGP italiane.

La categoria degli oli di oliva conta 49 denominazioni e 23.160 operatori, per un giro d’affari di 71 milioni di euro. E cresce soprattutto il ruolo delle IGP regionali. Nel comparto dell’olio DOP IGP, infatti, la Sicilia è tra le prime cinque filiere produttive in Italia, con 15 milioni di euro. L’export nazionale vale 52 milioni di euro e interessa il 38% della produzione olearia italiana.


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