Donne del Vino, parte il progetto “D-Vino” in tre istituti siciliani nel 2022-23 0

Palermo. «Un progetto didattico semplice e al tempo stesso rivoluzionario che lo scorso anno ha coinvolto oltre 200 studenti». Esordisce così Roberta Urso, delegata dell’associazione Donne Del Vino Sicilia, che definisce in questo modo l’iniziativa inaugurata nell’anno scolastico 2021/22 dalle regioni Piemonte ed Emilia Romagna e Sicilia, quest’ultima regione pilota. Iniziativa che coinvolge almeno 500 studenti di otto istituti di scuola secondaria.

Roberta Urso, delegata Donne Del Vino Sicilia

Progetto “D-Vino”: storie, dati e prospettive

Chi agronoma, chi produttrice, chi enologa, chi sommelier e chi è anche giornalista per il Progetto D-Vino, promosso e realizzato dall’associazione Donne del Vino, presieduta da Donatella Cinelli Colombini, per raccontare agli studenti degli Istituti Turistici ed Alberghieri d’Italia il variegato mondo “vino” con testimonianze dirette.

Storie, dati e prospettive del Progetto D-Vino sono state presentate stamattina in conferenza stampa a Palermo, nella sede di Assovini Sicilia, dalla delegazione Donne del Vino Sicilia che vede riunite ben 70 socie.

In piedi Carolina Varchi, vice sindaco comune di Palermo

Dopo i saluti istituzionali di Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, e di Carolina Varchi, vicesindaco di Palermo che ha sottolineato l’impegno del Comune di Palermo nel supportare tutte le iniziative che rientrano nella formazione enogastronomica, è stata la volta della presidente nazionale che ha presentato il format del “Progetto”.

Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale Donne del Vino

Cinelli Colombini: nel progetto “D-Vino”
Sicilia ruolo determinante

«Ci siamo resi conto della lacuna dell’insegnamento della materia enogastronomia al Turismo e all’Alberghiero. Oggi il 30% del fatturato dei ristoranti dipende dal vino. Diventa, quindi, fondamentale avere dei professionisti della materia per i distretti di produzione, per le agenzie di viaggi, per i ristoranti stessi. È fondamentale una cosa: i turisti che capiscono salumi, formaggi e vini poi li consumano molto più volentieri nei paesi di origine. Si genera, così, un effetto tonico su tutto il comparto, principalmente offerte di lavoro e prospettive vantaggiose. Le Donne del Vino in Sicilia in questo – continua Donatella Cinelli Colombini – hanno avuto un ruolo determinante nella sperimentazione del Progetto D-Vino. Sono state pioniere di un nuovo modo di insegnare e far capire il vino ai giovani. Assieme alle colleghe di Emilia Romagna e Piemonte hanno letteralmente inventato il format che verrà usato in tutta Italia. Hanno condiviso con gli studenti degli istituti alberghieri e turistici le loro esperienze professionali di produttrici, ristoratrici, enotecarie, giornaliste, sommelier, mostrando loro come il settore enologico offra sbocchi di lavoro e riguardi un prodotto pieno di fascino perché naturale e sempre diverso».

Roberta Urso

Roberta Urso, DDV Sicilia:
studenti entusiasti del progetto “D-Vino”

D-Vino” è stato presentato da Roberta Urso, alla guida delle DDV Sicilia. Il progetto, lo scorso anno, ha coinvolto 200 studenti in tre Istituti dell’Isola. «Le tante testimonianze dirette delle socie, una didattica basata su storytelling ed esperienze personali hanno permesso ai ragazzi di scoprire con stupore sbocchi professionali fino a quel momento impensabili, specialmente nei settori nuovi come l’enoturismo, la comunicazione digitale, il wine management. Nel nuovo anno accademico 2022/23 – conclude Roberta Urso – gli studenti avranno la possibilità di visitare le aziende, stimolando ancora di più la curiosità e la scoperta del meraviglioso modo del vino, che è soprattutto cultura».

Dalla sperimentazione alla valutazione didattica, c’è un nuovo inizio per il progetto “D-Vino”, accolto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che, dal prossimo anno, sarà esteso almeno in un istituto di settore in tutte le regioni dove è presente una delegazione dell’associazione. Il ruolo di capofila rispetto al Ministero, ha sottolineato Antonietta Mazzeo, delegata DDV dell’Emilia Romagna, è dell’istituto “Lazzaro Spallanzani” di Modena.  «Il progetto è stato subito apprezzato dagli studenti per via dell’approccio diverso, inedito, con coinvolgimento diretto e fisico. Soprattutto per i suggerimenti al consumo del vino per un bere consapevole».

Educare e formare nuove professionalità nella ristorazione e nell’enoturismo è la mission del Progetto D-Vino. Un obiettivo che risponde alla domanda di maggiore professionalità nel settore enogastronomico. In Sicilia sono tre gli Istituti alberghieri che hanno già aderito al “D-Vino”: l’Istituto “Florio” di Trapani, “Danilo Dolci” di Partinico “Karol Wojtyla” di Catania.

L’Istituto “Florio” di Erice ha partecipato all’iniziativa pilota diventando il primo liceo nell’Isola dedicato alla comunicazione e alla cultura enogastronomica in partnership con il Dipartimento di semiotica dell”Università di Palermo, Kaunas e Sofia. «La partecipazione al Progetto D-Vino è stata un’occasione significativa – ha commentato Pina Mandina, dirigente scolastico del “Florio” – perché ha arricchito la formazione degli studenti anche con visite aziendali, rafforzando la collaborazione con le cantine per percorsi di alternanza scuola lavoro». 

A sx Lilly Fazio, vice presidente Assovini Sicilia

A stimolare la curiosità degli studenti, sono state le giornate in cantina attraverso il racconto di tutti gli step della produzione del vino, dalla vendemmia alla vinificazione, dall’imbottigliamento alla distribuzione fino gli abbinamenti eno-gastronomici. L’azienda Fazio Wine, guidata da Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, ha fatto da apripista agli stage lavorativi collegati al progetto.  

Sofia Pace, studentessa progetto D-Vino

«Il primo incontro a scuola con le Donne del Vino mi ha cambiato la vita – commenta la studentessa Sofia Pace, che il prossimo anno diventerà sommelier. È stato bello vedere tante donne, ognuno con una propria professione e una professionalità diversa, lavorare insieme condividendo la passione e l’orgoglio per il proprio lavoro. Per me un aspetto affascinante rimane quello che attraverso ogni bottiglia riusciamo a raccontare il territorio».

Se lo storytelling è un linguaggio “rivoluzionario” che cattura l’interesse degli studenti, è sicuramente la degustazione uno dei momenti più attesi, come ha evidenziato Maria Antonietta Pioppo, giornalista e Wine master Sommelier DDV Sicilia, che ha guidato le degustazioni all’istituto “Florio” di Erice. Infine, uno degli obiettivi più importanti del Progetto “D-Vino” è favorire il consumo responsabile fra i giovani e contrastare il fenomeno del binge drinking.

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