PARTINICO (Pa). L’azienda Brugnano si rifà il look. Il mondo delle bollicine di Sicilia negli ultimi anni è sempre in fermento ed è in continua crescita, soprattutto qualitativa. Ad un parterre già consolidato di “attori” regionali conosciuti e apprezzati, da qualche giorno si fa strada un intraprendente Metodo Classico che possiede stoffa ed eleganza.
Un vino distinto che al tempo stesso parla uno slang giovanile, molto pop, del tutto contestualizzato al momento attuale e probabile oggetto di desiderio di consumatori di fasce d’età diverse.
Brugnano, nuovo corso
per l’azienda di Partinico
Stiamo parlando di un 24 mesi sui lieviti (almeno fin oggi) dell’azienda Brugnano, cantina di Partinico a pochi chilometri da Palermo, che da un anno ha cambiato pelle per un nuovo incipit nel mondo della produzione enologica.
Francesco e Giuseppe Brugnano, infatti, alla guida della cantina, hanno deciso di rinverdire la produzione provando ad intraprendere una nuova mission, coadiuvati dal navigato manager e direttore commerciale Maurizio Gandolfo, così da cercare una nuova identità più sostanziale che rispecchi l’unicità aziendale e il raggiungimento di obiettivi ambiziosi esclusivamente attraverso la genuinità di prodotto e la trasparenza nella comunicazione.
Metodo Classico da Catarratto e Chardonnay
Il Metodo Classico Brut Brugnano è composto per il 90% da Catarratto Lucido coltivato sul Monte Mirto a 650 metri di altitudine. Spumante, quindi, di alta collina. Freschezza e ricca composizione aromatica, dovuta ad una rilevante escursione termica giorno-notte, sono due grosse peculiarità di questo spumante che, col saldo del 10% di Chardonnay, riesce a dotarsi di un distintivo accessorio di eleganza naturale.
Duemila circa le bottiglie prodotte, di cui 1.200 sono state sboccate a fine 2022, mentre per le rimanenti 800 è in corso una verifica di evoluzione. Si vedrà più avanti, dunque. Al momento sono 24, quindi, i mesi di sosta sui lieviti.
Versatilità ed eleganza
Fine e persistente perlage dentro un giallo paglierino elegante. Si presenta così lo spumante di Brugnano. Al naso sono pochi i rilievi di fragranza, classici più da Chardonnay e Pinot Noir. Non c’è molta “pasticceria”, pertanto, poiché in questo caso gli aromi varietali del Catarratto primeggiano tantissimo sulla “crosta di pane” e sul “pan brioche”. La matrice dell’uva predomina sempre. Questa è la potenza del vitigno.
Poi corredano seducenti note di pepe bianco, zenzero, zucchero a velo, mandorle e macchia mediterranea, che si miscelano, integrandosi, tra quelle preponderanti di fiori e frutta, tra cui glicine e agrumi dolci.
Un lieve, lievissimo ricordo amarognolo, ma integrato e piacevole, affiora in retrolfazione. È dovuto ai marker dei polifenoli del Catarratto. Se si sbaglia altitudine si può rischiare d’avere una oltremodo spiccata amarezza del vino. In questo Metodo Classico, invece, tutto è in perfetta regola.
In bocca il vitigno siciliano giustamente prepondera. Emana drittezza e dinamicità. L’ingresso è importante e vibrante. Una divertente tessitura che viene “irrobustita” dalla struttura del saldo di Chardonnay, il quale dona al blend una garbata raffinatezza, rilevata peraltro in una setosa e cremosa bollicina che accarezza e coccola il dorso della lingua. Finale lungo e sapido, corredato aromaticamente dalla stessa scia delle sensazioni olfattive per una precisa e puntuale corrispondenza naso-bocca.
Un vino destinato a porsi trasversalmente, dicevamo all’inizio, poiché alla vivacità, alla freschezza e alla giovialità del Catarratto si interseca in maniera educata e gentile la consueta nobiltà tipica dello Chardonnay.
Una beva facile ed elegante al tempo stesso, grazie allo straordinario ed immediato equilibrio di questo vino, effuso già persino dopo sole poche settimane dalla sboccatura. Una bollicina molto versatile, capace di accompagnare attimi di leggerezza e di condivisione oppure di fermare il tempo per un momento importante.
Di grande poliedricità in abbinamento. Può spaziare tra preparazioni come tempura di verdure, bruschette con rucola e noci o con zucchine e menta, mortadella, prosciutto crudo e parmigiano reggiano tra i 12 e i 18 mesi, fino ad accompagnare cruditè di crostacei, carpacci di pesce crudo, spaghetti con scampi e zucchine, pecorini freschi e persino un’aragosta in bellavista.
«Con tenacia e sacrifici mio fratello ed io stiamo cercando di proiettare l’azienda verso un nuovo futuro – afferma il produttore Francesco Brugnano. Avevamo sempre immaginato di produrre questo spumante e finalmente c’è. Abbiamo studiato vigne e vitigni, atteso con pazienza e oggi siamo contenti del risultato. Le nostre uve sono di alta collina. Raccolto con il giusto anticipo, il Catarratto riesce a concederci questo piccolo grande regalo».
Nuova immagine per Brugnano, dunque, con un nuovo look, anche nel packaging e nelle etichette, che guarda al futuro, ma che resta radicato alla sua storia ancestrale. Duecentomila le bottiglie prodotte lo scorso anno provenienti da uve coltivate su 90 ettari di vigneti tra i 300 e i 350 metri di altitudine nel Partinicese e nella zona dell’Alcamo Doc, con l’eccezione del vigneto di contrada Mirto che concorre alla produzione del Metodo Classico.
Brugnano
C/da San Carlo S.S. 113 Km. 307
90047 Partinico (PA)
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