PALERMO. Cena della Teranga ai Giardini del Massimo di Palermo. Raccolti 3.500 euro che saranno destinati alla missione Speranza e carità di Biagio Conte. È il bilancio della cena della Teranga nel segno della multiculturalità. Protagonisti Mareme Cissé, la chef senegalese del ristorante Ginger di Agrigento che nei giorni scorsi era stata vittima di un episodio di razzismo, e Gianvito Gaglio, chef executive dei Giardini del Massimo.
Cena della Teranga ai Giardini del Massimo di Palermo
Teranga, nella lingua dei Wolof del Senegal, definisce ciò che si offre all’ospite e che lui si sentirà impegnato a scambiare e a ricambiare, con un gesto di reciprocità.
Una esecuzione a quattro mani contro ogni episodio di intolleranza e che è stata battezzata “Cena della Teranga” per teranga, nella lingua dei Wolof del Senegal, definisce ciò che si offre all’ospite e che lui si sentirà impegnato a scambiare e a ricambiare, con un gesto di reciprocità.
I piatti della serata
Ai 65 ospiti proposti piatti dal sapore tipicamente mediterraneo, come la tartellettes di fichi, caprino erborinato di capra girgentana e miele della Valle dei Templi proposta da Cissé.
L’arancina di Mafè dello chef Gianvito Gaglio.
L’alalunga cruda avvolta in foglie di tenerumi e poi arachidi e zenzero. Ad accompagnarli l’olio dell’azienda Terre in fiore di Castelvetrano.
Ottimo il pane a lievitazione naturale.
Mariste-couscous con gambero rosso di Mazara del Vallo marinato e lime su crema di kiwi e rucola della chef Mareme.
Gnocco di Thieboudienne dello chef Gaglio.
Per ognuno dei sette piatti scelto un abbinamento con le birre del birrificio artigianale Bruno Ribadi. Con i vini delle cantine Baglio di Pianetto e Tenute Navarra.