Parma. Nel 2023 è aumentato il valore dell’export, che supera i 52 miliardi di euro, ma calano leggermente i volumi. I dati sono stati presentati in occasione della 22esima edizione di Cibus, che si è svolta dal 7 al 10 maggio a Parma.
Ed emerge chiaro che per continuare a crescere l’agroalimentare made in Italy deve guardare all’estero e al futuro.
Il made in Italy volano dell’economia nazionale
Il made in Italy è sempre più presente sulle tavole di tutto il mondo e consapevole di un ruolo guida sul piano della qualità e sostenibilità. E’ quanto emerge in occasione della 22esima edizione di Cibus, la più importante fiera dell’agroalimentare in Italia.
Ma c’è da dire che l’orizzonte del settore è molto incerto a livello globale, a causa degli scenari internazionali e delle normative intra ed extra UE. C’è però da dire che, nonostante la riduzione dei margini e del reddito disponibile e il rischio di nuovi dazi e di legislazioni iper restrittive, le aziende del settore continuano ad investire e innovare guardando con crescente attenzione alle esigenze del consumatore.
Cibus 2024
E i numeri della 22esima edizione di Cibus lo attestano. Infatti superano tutte le manifestazioni precedenti segnando un nuovo record per le Fiere del Settore in Italia. Più di 3.000 brand presenti e 2.000 top buyer internazionali provenienti dai principali mercati obiettivo.
“Il futuro del Made in Italy Alimentare – afferma Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma – dipenderà dalla sua capacità di continuare ad innovare e investire restando fedele a tradizioni e territori. Dall’osservatorio privilegiato di Cibus siamo molto fiduciosi rispetto alla consistenza delle nostre imprese e dei nostri prodotti. Negli ultimi anni abbiamo ulteriormente incrementato il value for money della nostra offerta che diventa sempre più interessante per le principali geografie del nostro export a tutto vantaggio della bilancia commerciale e delle varie filiere”.
E per guardare al futuro del settore, Fiere di Parma e Università Cattolica lanciano il nuovo Food Global Monitor. Un Osservatorio sul settore food, che Fiere di Parma svilupperà in collaborazione con il CERSI, Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per offrire a imprenditori, manager e policy-makers un quadro costantemente aggiornato sull’andamento internazionale del settore food, fornendo indicazioni utili ai fini della ricerca di opportunità di sviluppo commerciale nei mercati esteri attraverso una metodologia comparata e costantemente aggiornata.
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