Amocù: cucina fusion e atmosfera lounge nel salotto catanese 0

CATANIA. Luoghi lontani in cui culture diverse percorrono un viaggio mistico, attraverso oceani sensoriali, per approdare nel giardino del piacere. Profumi esotici si incrociano fra loro fino a contaminarsi regalando un sapore, polveroso e dal sentore caldo, che ricorda le terre d’oriente, o fresco e penetrante come il basilico che evoca le coste del mar Mediterraneo. Amocù, il ristorante in via Vecchia Ognina 147/B nel cuore di Catania, riassume la sonorità gastronomica dell’Asian Mood Cuisine.

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Amocù, il gusto dell’Asian Mood Cusine

Ambiente e design rispecchiano il concept del locale: ricercato, glamour e raffinato. Basta varcare l’uscio per ritrovarsi in un’altra dimensione, estranea e lontana dalla realtà cittadina. Quasi come trascorrere una serata all’estero. Fedele alle ispirazioni orientali che la connotano, anche la terrazza di Villa Bonaiuto, nel corso Italia, è un piccolo percorso nel design orientale.

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Il Sakè bar che vizia, il primo a Catania

Il viaggio comincia con il sakè bar, il primo a Catania, dove una vasta scelta di sakè, gin e whisky asiatici diventano cocktail unici e ispirati dai profumi e dalle spezie orientali. Un vero e proprio laboratorio di miscelazione, guidati dalle suggestioni dell’Oriente, ma con una esperienza consolidata nell’arte del mixology.

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Di Bella e Fasanaro, dalla passione per i viaggi danno vita ad Amocù

Il ristorante nasce dall’eclettica passione per la cucina orientale di Nunzio Di Bella e di Fortunato Fasanaro, imprenditori catanesi già sperimentatosi con la ristorazione da anni grazie al ristorante Pepe Nero. “Volevamo portare a Catania una visione che oltrepassasse la cucina regionale e italiana, coltivare una visione internazionale e nello specifico un concept asiatico che ripensasse anche quello oramai abusato della cucina giapponese. Amocù nasce da una sfida certamente ambiziosa, ma anche affascinante per una città come Catania, che da sempre si è distinta per la sua vitalità e la capacità anche di precorrere altre città siciliane nelle tendenze e nello stile”.

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Amocù, l’eleganza gastronomica dell’Asian Mood Cusine

Amocù riassume la raffinatezza gastronomica dell’Asian Mood Cusine. Sia di giorno che di sera l’ampia proposta enogastronomica sfodera i migliori ingredienti per proposte dai sapori internazionali: ceviche, poke, tacos, tartare, gunkan, uramaki, futomaki, hot roll, sashimi.

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A far da cornice, le preziose le scelte architettoniche a cui l’illuminazione e i tessuti fanno da richiamo.

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L’atmosfera intima della saletta più piccola, con le pareti interamente rivestite in marmo, diventa un gioco affascinante di riflessi e rimandi tra gli specchi e le reti metalliche, in una dimensione trasversale dove i velluti incontrano il calore del legno che anticipa i sapori coinvolgenti della cucina orientale e asiatica.

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Lo chef Rui Antunes, nei suoi piatti l’esperienza di lunghi viaggi

Al timone della cucina lo chef Rui Antunes, originario di Lisbona porta nei suoi piatti tutta l’esperienza e la passione internazionale dei suoi viaggi. Il suo stile innovativo, nato dal contatto diretto con culture differenti, accosta l’arte orientale alla cultura occidentale. Nel suo bagaglio, infatti, porta la tradizione giapponese, sperimentandone le contaminazioni con quella portoghese, peruviana e orientale. La sua tecnica perfetta, unita ad una spiccata inventiva, lo hanno portato a fare esperienze notevoli come quella presso uno dei ristoranti più rinomati in Portogallo per il sushi, il Suchic.

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La cucina spazza via i confini geografici e culturali. Il menù dello chef Rui Antunes inizia con un’orata impanata nelle spezie, chauffe di mango, takoiaki (polpettone di polipo in tempura con Kotzubushi (tonno essiccato e tagliato sottilissimo), baccalà spagnolo marinato con menta e the in tempura.

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Ostrica spicci con tabasco e shiso. Notevole la sua consistenza e la sapidità bilanciata e vivacizzata dal tabasco.

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Dal sapore esotico la capesanta con chauffe di mango, perlate di tartufo e maionese giapponese.

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Da l’idea dello street food, il tacos di mais tostato con tartare di salmone e guaiamole, alga marina liofilizzata e limone.

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Risulta fresco al palato ed avvolgente. Un piatto ben equilibrato. La ceviche baccalà crudo, polipo cotto nella soia, cipolla disidratata, polvere di olive liofilizzate con salsa di castagne spagnole. Un piatto quest’ultimo da ricordare, avvolgente, sensuale, armonico e in perfetto equilibrio.

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Cevice con latte di tigre, cipolla denaturata, purea di patate americane dolci.

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Gunkam di ombrina flambata ripiena di riso, maionese giapponese e uova di tobiko; carne flambata con ripieno di riso, foie gras caramellata e marmellata di mirtilli.

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Presenti all’appello uramaki e futomqki.

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La serata si conclude in dolcezza. La pasteis de nata con gelato di cannella. Il dolce esprime in pieno l’idea di Amocù: custodisce aromi, odori e sapori di realtà diverse tra loro, che si sposano in un’esplosione di sapori.

amocu.it

 

 

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