PALERMO. Alimenti e umore, un legame inscindibile. Ciò che mangiamo ha un’influenza sul nostro umore, un rapporto causa-effetto confermato dalla scienza, argomento saliente tra gli specialisti del benessere e i nutrizionisti.
Selezionare i cibi e mantenere buone abitudini alimentari può aumentare la sensazione di benessere psicofisico e di conseguenza avere delle ripercussioni reali sull’umore, sull’ottimismo e sui sentimenti positivi.
Alimenti e umore, lo stomaco è un secondo sistema nervoso
La parte emotiva, quella che sembra essere esclusivamente legata al nostro cervello dipende da quello che molti definiscono “il nostro secondo cervello”, lo stomaco.
Capro espiatorio del nostro stress e dei nostri stati emotivi, incorpora un secondo sistema nervoso chiamato enterico che regola le funzioni fondamentali dell’apparato digerente tramite cento milioni di neuroni. Proprio qui si trova la maggior parte della serotonina (il 90%), ormone responsabile del buonumore e neurotrasmettitore sintetizzato a partire da un amminoacido, il triptofano.
Realtà e false credenze: cosa determina la nostra felicità a lungo termine
È scientificamente provato che selezionare i cibi possa aiutare a migliorare il livello di buon umore quotidiano, remando contro una tendenza più comune ma erronea che prevede la scelta di cibi più buoni e goduriosi come rimedio allo stress, per soddisfare vizi o colmare lacune affettive.
La Dottoressa Fabiola Ficarra, biologa nutrizionista specialista in dietetica, nutrizione clinica e sportiva, afferma che assecondare costantemente questa seconda soluzione non è consigliabile: “Il piacere di un cibo delizioso è quello del momento appagante e temporaneo in cui si gusta, ma è la fase dell’assimilazione del cibo che ha delle ricadute psicologiche più consistenti e durevoli.
Il consumo di cibi buonissimi e zuccherini può avere alla base un bisogno poco sano dato da stress, stanchezza, delusioni; ovvero una bassa presenza di serotonina. Assumere il cibo per colmare questo livello di questo ormone è sbagliato, dal momento che la sua funzionalità è legata all’ insulina e, quindi, ad un’eccessiva assunzione di zuccheri”.
I cibi consigliati per il buon umore
Dunque, cosa mangiare? La dottoressa Fabiola Ficarra, ci ha parlato degli alimenti contenenti proprietà che ci aiutano a percepire la sensazione di benessere e ad evitare un irrinunciabile bisogno dei cosiddetti “cibi-conforto”.
“La carne – consiglia la Dottoressa – è un precursore di serotonina, ricca di proteine corrette. Insieme ai legumi, le carni rosse risultano indispensabili per la produzione di ferro.
Il cioccolato naturale: introduce il magnesio, mangiarlo in maniera parsimoniosa ha tanti vantaggi, soprattutto se non è industriale ma, ad esempio, è lavorato come quello modicano, a bassa temperatura in modo da mantenere tutte le proprietà nutritive benefiche. Poi, ancora, si registra un basso consumo di verdura nella popolazione.
È fortemente consigliato fare una dieta ricca di frutta e verdura a foglia verde. Bisognerebbe accompagnare i pasti con un’abbondante porzione di broccoli, spinaci, lattuga, asparagi. Esse contengono le vitamine del gruppo b9, ovvero acido folico. Uva, tacchino e broccoli contengono cromo, elemento che contribuisce alla regolazione dell’attività insulinica”.
Sane abitudini per regolare il livello di serotonina
Oltre alla selezione dei cibi vi sono delle sane abitudini da seguire costantemente e il cui risultato è proprio l’aumento della serotonina, ciò che quindi evita situazioni in cui si scatena un bisogno di cibo repentino, dato a volte da diete drastiche e ipocaloriche e dall’errato abbinamento dei cibi.
Fare tanta attività fisica è utile per ridurre nel sangue il livello di cortisolo, ormone coinvolto nello stress e nella depressione, per aumentare endorfine e avere una maggiore capacità di captare la serotonina.
Oltre ad una dieta varia, anche le quantità e periodicità nell’assunzione dei pasti sono altrettanto importanti. “È un detto antico ma sempre valido – dice la Dottoressa Ficarra – “Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”: le calorie che introduciamo a cena non sono indispensabili, al contrario della colazione che è il pasto più importante della giornata; abitudini come evitare digiuni prolungati e mangiare cinque volte al giorno hanno una ripercussione sul buon umore tanto quanto quella della scelta dei cibi”.