Palermo. Nel cuore di Ballarò, a due passi dal ciavuru del mercato storico e della verace Trattoria del Bersagliere, fra fumi di stigghiole e murales colorati, in Piazzetta Mediterraneo un anno fa è nato Barconi, gelateria sociale di Moltivolti gestita da donne e uomini migranti.
E sabato 1 aprile, dopo una breve chiusura stagionale, Barconi riaprirà i battenti. Ad arricchire l’offerta ci sarà oltre al gelato, anche una piccola produzione di dolci, torte e lievitati da colazione a cura dello chef di Moltivolti Antonio Campo e della pasticciera Mara Gorgone.
I mille volti di Barconi
Malick, Leslie e Christine sono poco più che ventenni e dall’apertura di Barconi hanno intrapreso un percorso di empowerment, formazione e apprendistato che ha come obiettivo la formazione professionale e l’acquisizione delle competenze per imparare a gestire una gelateria e pasticceria, dalla produzione alla vendita. Un progetto sociale che punta ad integrare all’interno della comunità economica del mercato giovani palermitani insieme a donne e uomini migranti provenienti dall’africa centrale e dal Maghreb.
Sono giunti in Sicilia da Gambia, Ghana e Costa d’Avorio, le loro storie non sono semplici da raccontare ma a Palermo hanno trovato un posto sicuro nel mondo, iniziando un percorso lavorativo quasi un anno fa da Barconi, impresa sociale nel cuore di Ballarò.
“Per me la parola Barconi è associata al mio viaggio nel Mediterraneo racconta Alagie Malick, che si occupa della gelateria con insieme a Leslie e Christine – eppure questa parola oggi significa speranza. Avevo 16 anni e ci sono voluti cinque mesi per raggiungere Pozzallo, è stata molto dura. Ma oggi sono responsabile di una gelateria in Piazza Mediterraneo e anche questa è una cosa che mi fa sperare”.
Un anno di studio, dedizione e passione che nonostante qualche difficoltà si è rivelato estremamente positivo per tutto il team. “Ho imparato a servire il gelato, a gestire la cassa, e tanto altro – aggiunge Malick – ma la cosa che mi ha sempre colpito è la fiducia che ci è stata data fin dall’inizio. I migranti spesso sono visti soltanto come persone da aiutare, non come persone che possono fare qualcosa e che hanno un valore”.
Il progetto sostenuto anche da Antonio Cappadonia
Ha il gusto dell’inclusione, della multiculturalità e della convivenza pacifica e proficua tra i popoli. Il gelato artigianale di Barconi insegna a mettersi nei panni degli altri.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Fred Foundation con sede in Olanda e dalla Fondazione Svizzera Haiku Lugano, con il supporto tecnico di Antonio Cappadonia, uno dei più noti maestri gelatieri in Italia, vincitore di innumerevoli premi e riconoscimenti che ha recentemente sviluppato il suo format di gelaterie artigianali a Palermo.
La mission di Barconi è quella di offrire una risposta e un sostegno concreto a tanti giovani migranti, ricattati da norme e decreti sempre più stringenti che guardano al contratto di lavoro come unico strumento per vivere in un paese diverso da quello di provenienza, e delineare inoltre modelli di impresa e sviluppo più sostenibili e che tengano in considerazione prospettive di lavoro più eque, più solidali e più giuste.
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