Bruxelles. 867.000 tonnellate di cioccolato è la quantità esportata dai membri dell’Ue verso Paesi al di fuori dell’Unione (extra-Ue) con un aumento del 2% rispetto al 2022 (852.000 tonnellate) e un aumento del 35% rispetto al 2013 (643.000 tonnellate).
Sono i dati dell’ultimo report Eurostat.
I dati UE
Ma quali sono i principali esportatori? La Germania, con 221.000 tonnellate (26%) delle esportazioni totali, seguita da Netherlands (123.000 tonnellate, 14%), Polonia (115.000 tonnellate, 13%), Belgio (96.000 tonnellate,11%) e appunto Italia (92.000 tonnellate, 11%).
E per quanto riguarda le esportazioni extra-Ue, ecco i primi cinque partner: Regno Unito in testa con 315.000 tonnellate (36%), seguito dagli Stati Uniti con 72.000 tonnellate (8%), Russia con 65.000 tonnellate (7%), Canada con 31.000 tonnellate (4%) e l’Australia con 27.000 tonnellate (3%).
Le importazioni extra-Ue provengono dalla Svizzera, in testa con 62.000 tonnellate (36%), seguita dal Regno Unito con 61.000 tonnellate (36%), Ucraina con 22.000 tonnellate (13%), Turchia con 7.000 tonnellate (4%) e la Norvegia con 3.000 tonnellate (2%).
Il cioccolato italiano sempre più venduto in Svizzera
Inoltre, per quanto riguarda le vendite dall’Italia, da notare come tra gennaio e ottobre 2023 si è registrato un +4,8% a volume e +5,8% a valore, come rileva la federazione dei produttori Chocosuisse, mentre tra il 2018 e il 2022 le esportazioni in Svizzera sono aumentate del 37% in volume e del 25% in valore, arrivando a 3.386 tonnellate e sfiorando i 29 milioni di euro.
E non accade lo stesso con il cioccolato svizzero in Italia: nell’arco di dieci anni ne abbiamo comprato il 16,4% in meno per un totale di 4.897.
La congiuntura
Se da un lato i dati dell’import-export di cioccolato UE e italiano fanno ben sperare, c’è anche da dire che la situazione generale del mercato del cacao non fa ben sperare. Infatti, negli ultimi mesi, il mercato internazionale del cacao ha registrato un’impennata dei prezzi senza precedenti, stabilendo nuovi record che mettono a rischio i prezzi al dettaglio di numerosi prodotti, in particolare quelli dolciari. L’impennata dei costi del cacao, ingrediente fondamentale per la produzione del cioccolato, è ai massimi sotrici.
E un effetto tangibile sulle tasche dei consumatori della crescita delle quotazioni, registrata nell’ultimo anno, si è visto anche nei rincari generalizzati per le uova di Pasqua.
A ben vedere, ha rilevato il Codacons, i marchi più noti hanno aumentano i listini al pubblico tra il +16% e il +24% rispetto allo scorso anno, con punte in alcune catene commerciali del +40%.
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