SALINA (Me). Tutta da ricordare la decima edizione del Malvasia Day. Quella del 20 luglio scorso a Salina è stata la prima direttamente organizzata dal Consorzio di tutela della Malvasia. Il risultato di un lavoro di squadra che a Palazzo Marchetti, a Malfa, ha visto la partecipazione di produttori, giornalisti, istituzioni locali e di appassionati che hanno degustato oltre 50 diverse Malvasia delle Lipari, ognuna espressione di un terroir specifico e di uno stile produttivo unico. «Un vino leggendario per storicità, ma anche per la capacità di rappresentarne l’identità culturale, viticola ed enologica di questi territori – racconta Mauro Pollastri, Presidente del Consorzio Malvasia delle Lipari. Siamo molto soddisfatti di questa edizione del Malvasia Day, per diverse ragioni: il primo evento aperto al pubblico nelle Eolie dopo la pandemia, l’affermazione di un processo di radicamento che ha nei produttori una ritrovata unità di intenti, anche in sinergia con la filiera del turismo e della ristorazione, e infine l’eclettismo produttivo della Malvasia nelle sue diverse denominazioni e tipologie, soprattutto nella versione secca». Grande affluenza di pubblico, turisti italiani e stranieri. Una degustazione collettiva che si è svolta in piena sicurezza ed efficienza in tutti e 12 punti di somministrazione delle cantine partecipanti. Spazio alle visite delle cantine Punta Aria a Vulcano, Tenutadi Castellaro a Lipari, poi Tascad’Almerita, Colosi, Caravaglio, Eolia, Fenech, Virgona, Barone di Villagrande e Hauner a Salina. Interessante il dibattito nato dalla presentazione del libro, a cura di Marcello Sajia, “Malvasia delle Lipari – Storia dell’Antico passito eoliano” che ha anticipato la degustazione dei vini.
«Tra le diverse versioni della Malvasia delle Lipari, particolari apprezzamenti sono arrivati per la versione secca, ideale per un aperitivo al mare ma adatta ad ogni momento della giornata – ha commentato Piero Colosi, uno dei produttori più attivi per questo Malvasia Day. La Malvasia nella sua poliedricità produttiva può esserne un punto di riferimento, soprattutto nei consumi fuori dal pasto». Questi vini hanno la facilità di beva, profumi intensi e una gradazione moderata. Sempre nel segno dell’eccellenza, invece, le versioni classiche di Malvasia delle Lipari passita apprezzata in tutto il mondo. «Anche questa edizione del Malvasia Day– dichiara il vicepresidente del Consorzio, Ivo Basile – ha sottolineato la grande qualità dei vini eoliani e soprattutto la loro diversità, ciascuno espressione di caratteristiche pedoclimatiche peculiari e di suoli differenti. Una viticoltura eroica e faticosa quella delle Eolie, ma che al tempo stesso beneficia della perfetta sinergia tra territorio e varietà, di un terroir privilegiato ed esclusivo per la produzione della Malvasia nelle diverse interpretazioni». Ed è a tal proposito che nasce la Carta dei vini della Doc e Igt delle Lipari, una proposta collettiva di degustazione che verrà proposta stabilmente nei luoghi del vino della Sicilia, a partire dalle Enoteche regionali e dai luoghi della cultura. Importante anche il ruolo delle Istituzioni regionali e locali che hanno sostenuto attraverso il Consorzio questa decima edizione del Malvasia Day. Per Dario Cartabellotta, direttore regionale del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea «le isole rappresentano un modello di agricoltura mediterranea sostenibile e multifunzionale, coerente con il Green Deal e il Farm to Fork della nuova politica agricola comunitario. Come già fatto con il bando 4.1 degli investimenti del PSR, si continuerà a prevedere la riserva finanziaria per chi vuole investire nelle perle del Mediterraneo».