PALERMO. Gagini, Buatta, Aja Mola, Libertà, i locali del centro di Palermo punto di riferimento dello scenario gastronomico siciliano, riaprono, accendono le luci per riprendere l’opera di condivisione della cultura del cibo a sostegno del patrimonio agroalimentare siciliano che li ha sempre contraddistinti e fermata bruscamente dalla pandemia. Per Franco Virga e Stefania Milano, i patron dei ristoranti e fondatori della Good Company la società che li governa, il 18 maggio è un lunedì carico di attese. “Ripartiamo carichi con la voglia di ricominciare, con positività – dicono -. Il fermo del lockdown ha messo a dura prova tutti noi ma non ci siamo mai abbattutti. Abbiamo guardato sempre avanti, preparandoci al meglio per questo momento finalmente arrivato. Ci rimettiamo in pista con tutte le cautele del caso, per assicurare un’esperienza culinaria in totale sicurezza. Fronteggeremo certo una realtà diversa ma al centro ci sarà sempre il valore della socialità, per noi siciliani e per i nostri ristoranti sacro perché alla base dell’esperienza del gusto che vogliamo fare vivere ai nostri clienti. Non vediamo l’ora di accoglierli e gratificarli con il buon cibo, di restituire loro un po’ di spensieratezza”.I locali continueranno col servizio di delivery e take away. Le strutture e i dehors, di cui sono dotati i tre locali, sono predisposti secondo le misure di sicurezza sanitaria e distanziamento sociale raccomandate dal Governo. Ogni ristorante, nel rispetto delle linee guida per le operazioni di sanificazione anti Covid-19, si avvale della collaborazione di Csa Provenzano società di consulenza specializzata in Igiene Alimentare, Ambientale e Sicurezza sul Lavoro.
“Lunedì segna un grande traguardo per i nostri chef che non si sono mai fermati, con la testa e con le mani in tutto questo lungo periodo – aggiungono Virga e Milano -. Sono stati la nostra forza, la nostra carica di ottimismo, loro come tutti i ragazzi della squadra Good Company. Più carichi che mai riscendono in campo per diffondere ciò che rappresenta la filosofia dei ristoranti, il nostro impegno etico, cioè divulgare il valore di una cucina che sostiene i piccoli produttori e i pescatori siciliani, l’identità di un territorio per noi unico al mondo”.Mauricio Zillo, il nuovo chef che condurrà il Gagini, è pronto a debuttare sul palcoscenico di Palermo con un format di cucina rivoluzionaria, basato esclusivamente sull’utilizzo dei fuochi per esaltare la materia prima e con una dispensa impostata sul day by day solo con i prodotti di piccoli produttori e con il pescato locale, frutto di quello spirito di ricerca e studio che conclama lo chef come uno dei talenti del panorama contemporaneo. Con Zillo si inaugura così un nuovo percorso del Gagini che lascia definitivamente la cifra stilistica gourmet.
Fabio Cardilio, resident chef di Buatta Cucina Popolana di Corso Vittorio Emanuele e premiato Bib Gorumand per due anni consecutivi dalla Guida Michelin, torna sulla scena con le specialità oramai diventate cult e amatissime dalla clientela, come lo sficione, la pasta con le sarde, la parmigiana di melanzane, e pietanze stagionali d’ispirazione territoriale e casalinga. Giuseppe Calvaruso di Aja Mola riprende il percorso culinario sul pescato locale, di stagione, attraverso i suoi piatti celebri come la minestra di aragosta , e un repertorio che valorizza la freschezza del pesce del giorno.
Per rendere l’assaggio intenso come quello che si fa al ristorante a chi vorrà gustare i piatti a casa, lo chef ha anche predisposto i kit con i componenti da assemblare a casa. “I kit danno la possibilità di preparare il piatto in modo espresso – commentano Virga e Milano -. Ogni ingrediente è preparato dallo chef e confezionato in modo sicuro per preservarne le qualità organolettiche. Con questa soluzione garantiamo quelle emozioni del gusto che la gente sperimenta al nostro ristorante”.
Alessandro Fanara e Francesco Mango, i giovani cuochi di Libertà, l’osteria contemporanea ultima nata della Good Company nel salotto buono della città, sulla elegante via Libertà, riaccende i fuochi con un menu d’ispirazione territoriale interamente centrato sulla ricchezza del gusto della materia prima, la semplicità e la ricerca negli abbinamenti. I piatti, secondo il canone Libertà, sono cucinati per regalare un’esperienza del gusto identitaria e allo stesso tempo originale come la caponata di zucchina fritta, nespole e mandorle infornate, le pappardelle con anciova, cozze e muddica, il pesce spada panato arrosto con yogurt, salmoriglio e verdure selvatiche. Pietanze da gustare con il ricco repertorio di vini naturali che compogono la cantina del locale.
Per rendere snella la procedura di ordine e di acquisto realitva al delivery, l’azienda ha attivato un sistema multi canale composto da sito, pagine ufficiali di Facebook e Instagram, qr code da consultare nei locali e sistemi di acquisto on line come Socialfood, Dishcovery e Restaurantlogin (Aja Mola: https://disv.it/ajamola ; Buatta: https://www.restaurantlogin.com/api/fb/_ymv57 ; Libertà: https://disv.it/liberta)