CATANIA. E’ accorata nel descrivere la situazione che ha colpito il settore HORECA in grande crisi, soprattutto in Sicilia, a causa dell’emergenza Cpvid-19.
Anna Martano, Prefetto di Sicilia dell’Accademia di Gastronomia e Gastrosofia ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per sollecitare interventi concreti per il settore.
Lettera al premier Conte
Illustrissimo Sig. Presidente,
in rappresentanza dei professionisti siciliani del settore HO.RE.CA. associati all’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia (che ho l’onore di rappresentare in Sicilia con il ruolo di Prefetto), mi rivolgo a Lei per rappresentare le istanze dei “miei” (mi passi il termine dovuto all’affetto che mi lega a ciascuna/o di loro) cuoche e cuochi, pasticciere e pasticcieri, sommelier ed altro.
Come nel resto d’Italia, l’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio il settore ma, qui
in Sicilia, i danni sono assai più ingenti. Oltre che per le sue bellezze naturali, paesaggistiche, archeologiche, architettoniche e artistiche, la Sicilia è nota per le sue eccellenze enogastronomiche vantando oltre 300 prodotti a marchio tra DOP, IGP, SGT e PAT.
Tutto ciò la rende un’ambita meta turistica ed una location ideale per matrimoni anche con sposi ed ospiti di provenienza estera. Proprio in fase di imminente apertura della stagione è scattato il necessario e inevitabile lockdown.
Alberghi, ristoranti, pasticcerie, catering si erano già attrezzati, approvvigionando il magazzino, ammodernando e implementando le attrezzature; investimenti considerevoli cui è seguito il mancato incasso mentre le altre spese come affitto e utenze continuano a correre.
Altre spese dovranno essere affrontate, inevitabilmente, per adeguare le strutture alle prescrizioni che saranno, giustamente, adottate dal Governo per la riapertura. Ma la stagione è, indiscutibilmente, compromessa.
Tutte queste imprese, grandi, medie o piccole che siano, tutte queste persone chiedono aiuto. Hanno bisogno di una burocrazia più snella ma, soprattutto, hanno necessità di sostegno economico perché le, pur importanti, previsioni del Decreto “Cura Italia” non bastano.
Gli strumenti che l’Europa, grazie al Suo impegno, alla Sua tenacia e alla Sua capacità di relazione e mediazione, metterà in campo saranno certamente fondamentali ma, perché diventino operativi, ci vorrà del tempo ancora.
Ecco, Signor Presidente, tutte le persone del settore, di tempo, non ne hanno più; hanno stretto i denti, ma sono allo stremo delle forze e con loro anche i produttori delle nostre eccellenze: ad esempio, i coltivatori di fragoline del Marsalese non hanno raccolto, non avendo a chi vendere e le nostre cantine svendono i loro vini a prezzi infami alla
GDO.
A nome delle nostre Ambasciate Gastronomiche in Sicilia, Le chiedo, Signor Presidente, contributi a fondo perduto a ristoro delle perdite sinora subite, a copertura dei costi che dovranno affrontare nell’immediato per poter riaprire, quando sarà il momento, e più avanti per l’ineludibile azione di promozione e di marketing che dovranno mettere in
campo per riportare, quando la pandemia lo consentirà, gli ospiti dal mercato estero e a compensazione dei minori incassi che, una volta avviata la riapertura, potranno concretizzare a causa dei limiti che sarà necessario imporre per evitare una ripresa dei contagi.
Sono certa, Sig. Presidente, che le legittime istanze del settore troveranno in Lei un attento ascolto e confido che Lei saprà individuare gli strumenti più confacenti per soddisfare le richieste sopra esposte.
Voglia gradire i più cordiali saluti con i sensi della mia stima.