Un libro da leggere e da gustare, per assaporare la vera essenza della Sicilia. Le monache di casa. Storia, aneddoti e curiosità dei dolci conventuali (Edizioni Momenti-Ribera, 2024) è il nuovo libro di Mario Liberto, con storia, aneddoti e curiosità sulle monache di casa e i dolci conventuali.
Il volume racconta le vicende della storia della pasticceria siciliana, attraverso l’epopea delle monache di casa. Il libro è arricchito della storia e delle ricette di ben 32 dolci conventuali siciliani in parte scomparsi.
Il libro
Un viaggio affascinante alla scoperta di un mondo perduto, ma che ancora oggi vive nelle nostre tradizioni culinarie, ottimo per gli appassionati di storia, di cultura e di cucina. E un invito a scoprire un patrimonio di sapori e tradizioni che rischia di scomparire.
L’autore, Mario Liberto, riferisce le ultime testimonianze di un mondo che lentamente ha perduto il suo fascino e la sua teatralità, fatto di pie donne dagli abiti impregnati del profumo di cannella, vaniglia e chiodi di garofano, suore, custodi dei segreti dei più buoni dolci siciliani.
La storia delle ducciere
Le cosiddette monache di casa erano delle pie donne che all’interno della Chiesa decidevano di sottomettersi ad una regola di pietà, in virtù di un voto privato in confessione.
Dopo l’Unità d’Italia (1860) le figure religiose soppresse dai monasteri andarono a rivitalizzare e a ingrossare le file delle esistenti monache di casa. Un esercito di suore, mortificate, strappate con forza dai conventi. E così, le più facoltose tornarono presso le loro famiglie aristocratiche, altre andarono a servizio presso la nascente borghesia. Inoltre, molte consacrate tornarono alla vita laicale, pur mantenendo gli abiti talari del proprio ordine religioso di appartenenza.
Vivevano di elemosina o dell’attività di ducciere, cioè preparando i dolci per sposalizi e feste. Ogni monastero aveva una sua specializzazione ed esercitava una sorta di monopolio, contribuendo a formare una cultura che è stata da sempre custodita al di là delle grate dei conventi.
Prelibatezze che derivano dalla cultura dolciaria romana e arcaica, araba, spagnola e borbonica giunte fino a noi grazie alla rivisitazione delle sapienti mani delle monache di casa. E il fenomeno travalicava i confini nazionali, per accomunare anche i monasteri europei e americani.
I dolci delle monache di casa tra passato e presente
Lo sdoganamento dei dolci conventuali ad opera delle monache di casa contribuirà, oltre a far conoscere le leccornie alla classe subalterna, che ne diventerà la maggiore fruitrice, daranno vita ad una pasticceria reinventata e popolare.
Gran parte della pasticceria meridionale di derivazione conventuale, arte che per secoli ha saputo mantenere celate le sue ricette e le tecniche di preparazione, venne revisionata e arricchita dalla conoscenza e abilità dei pasticcieri svizzeri presenti nel Regno delle Due Sicilie.
Leggi anche I Segreti del chiostro, i dolci delle monache di clausura di Palermo