AGRIGENTO. Il pistacchio di Raffadali diventa Dop. Viene dunque iscritto nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette.
Il comitato promotore di Raffadali, impegnato nell’obiettivo per cinque anni, elenca tutte le ricadute benefiche derivanti da uno dei marchi di tutela giuridica più ambiti nell’agroalimentare.
A sancire ufficialmente il riconoscimento è la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle comunità europee (22 marzo), del regolamento di esecuzione (Ue) 2021/474, contenente la registrazione del prodotto (classe 1.6) nel registro delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette.
La Dop di Raffadali, inizialmente di 13 comuni (Raffadali, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Agrigento, Cianciana, Favara, Racalmuto, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Cattolica Eraclea, Casteltermini, Santo Stefano Quisquina, Aragona), si è allargata ad altri 18 (Comitini, Grotte, Montallegro, Alessandria della Rocca, Siculiana, Realmonte, Naro, Porto Empedocle, Castrofilippo, Campobello di Licata, Ribera, Canicatti, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Camastra; Montedoro e Serradifalco in provincia di Caltanissetta).
Il comitato promotore della Dop, composto da Calogero Frenda (Presidente), Salvatore Gazziano, Carmelo Bruno e Franco Nocera, sono soddisfatti per il traguardo raggiunto.
«Ora il nostro prodotto può sognare di entrare nel panorama europeo, di essere tutelato e valorizzato, con la conseguente crescita economica di un intero territorio», commenta Carmelo Bruno, del Comitato promotore del Pistacchio di Raffadali.
Si tratta di un’area su cui operano un centinaio di produttori e una ventina di trasformatori sparsi tra ventinove comuni della provincia di Agrigento e due della provincia di Caltanissetta. Cinquecento i pistacchieti gestiti. Le ricadute economiche di questo upgrade non sono ancora stimabili: «Solo dopo la costituzione del Consorzio avremo la tracciabilità del prodotto in entrata e in uscita – spiega Bruno. A oggi ogni ettaro di pistacchio ha un potenziale di 18/19mila euro di produzione lorda vendibile».