PALERMO. A poche ore dal decesso la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta riguardo la morte di Ippolito Ferreri. Il ristoratore è deceduto ieri al Villa Eleonora hospital. La figlia, Germana Ferreri, ha presentato una denuncia riguardo le condizioni del decesso. Sembrerebbe che il ristoratore sia stato infettato da stafilococco durante il ricovero. In attesa degli aggiornamenti dai sanitari che svolgeranno l’autopsia, il funerale è stato posticipato.
La vita di un ristoratore
“La vita di un ristoratore” è il titolo del libro che Ippolito avrebbe voluto dedicare alla sua amata Palermo, la città in cui i suoi locali hanno segnato un’epoca. Da Roney a Chamade, fino a Charme. Questi locali sono celebri per essere non solo luoghi di ristorazione ma anche punti di ritrovo.
Charme ed eleganza
Il suo nome è legato a quello della ristorazione degli ultimi decenni. Fede della sua passione, la cucina, una professione. Sotto il suo nome troviamo alcuni storici locali palermitani: tra tutti il Roney, il bar di via Libertà frequentato dai professionisti degli anni ’80. Elegante e chic, come da marchio di fabbrica dei suoi locali. Lo furono anche Chamade, in città e al mare, a Mondello, e Charme, il cui nome ne contraddistinse lo stile sin dalla pronuncia.
Ristorazione di alta qualità
Ippolito restaurant è l’ultimo locale che ha aperto, alta qualità e piatti gourmet lo caratterizzano. “Non si può pensare alla ristorazione a Palermo degli ultimi decenni senza fare riferimento ai tanti locali creati da Ippolito, di grande “charme” esattamente come il nome di uno dei suoi locali di successo – ricorda Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio -. Non erano solo i piatti speciali, fantasiosi, ma quel mix di atmosfera elegante, di cura del dettaglio, di alto design, di gusto ineguagliabile, di accoglienza speciale e bon ton diretta da Ippolito che sapeva ricevere ogni singolo cliente da perfetto “padrone di casa”, signorile, raffinato, un puro “esteta””.
Un puro esteta
Da esteta qual era, infatti, Ippolito curava personalmente e con attenzione ogni piatto. ” Ippolito rimarrà per sempre icona della ristorazione di alto livello – conclude Di Dio – con il tuo tratto signorile ed elegante sarà ricordato come uno dei ristoratori che ha portato in alto il buon “gusto” della ristorazione Made in Italy. Alla sua famiglia ha trasmesso una grande eredità, il suo immenso amore per la ristorazione. Il segno di un’importante eredità di saperi nella ristorazione, ma anche di passione, di eleganza, di stile. Unico e inimitabile”.
A ricordarlo anche il sindaco Roberto Lagalla. “Lungimirante imprenditore della ristorazione, Ippolito Ferreri lascia a tutti i palermitani il ricordo di un uomo appassionato, capace di proporre sempre, nei suoi numerosi ristoranti, innovazione e qualità del made in Italy. In questo momento di dolore, ai suoi familiari esprimo forte vicinanza”.