MILANO. 80 buyer internazionali, 80 aziende produttrici e un calendario di focus, e masterclass per il mercato business e consumer alla sesta edizione di Italian Taste Summit, che si svolgerà a Palazzo Serbelloni a Milano dal 23 al 25 ottobre. Nella prestigiosa cornice del centro storico meneghino, a Italian Taste Summit si susseguirà un fitto calendario di appuntamenti e incontri finalizzati all’analisi delle performance del vino italiano e a potenziali scambi commerciali.
Il programma di Italian Taste Summit 2022
Si alterneranno gli interventi dei key player internazionali: circa 80 cantine nello spazio export, 30 cantine nello spazio Italia, 40 giornalisti nazionali ed esteri, 80 buyer, 60 operatori Ho.re.ca Italia e alcuni consorzi e associazioni italiane di settore. Il fil-rouge è l’interconnessioni tra le cantine, i buyer e i distributori provenienti da tutto il mondo. In particolare Giappone e Hong Kong, Stati Uniti e Canada, Messico e Brasile, Russia, Svizzera ed Europa dell’Est.
Le novità della sesta edizione
L’obiettivo di questa sesta edizione: fornire un’interpretazione nuova del vino italiano, a contatto con nuove generazioni di consumatori e settori d’eccellenza Made in Italy come la moda, l’enoturismo e la ristorazione.
Un nuovo format che guarda a nuove tendenze e opportunità per l’export del vino italiano. Panel di attività incentrate sul B2B e uno spazio dedicato al B2C, walk-around-tasting e masterclass. Per un pubblico selezionato di buyer, operatori commerciali, giornalisti e manager della ristorazione e della GDO specializzata.
Tra le novità di questa edizione di Italian Taste Summit la partnership con want-ITA. Il progetto targato USA firmato da Concours Mondial de Bruxelles con partner fra cui Italia Development Group e Gran Via di Palermo, è dedicato alle eccellenze e al vivere italiano. Un’area all’interno del mall American Dream, a pochi chilometri dal centro di Manhattan, interamente dedicata ai vini italiani. Al suo interno, la più imponente e lussuosa enoteca del mondo.
“Concretezza, visione, esperienza. L’export del vino italiano può e deve crescere, coinvolgendo territori e aziende che, oggi, non hanno la forza di presidiare il mercato” – sottolinea Joanna Miro, CEO di Wine Global Aspect e fondatrice e presidente di Italian Taste Summit -. Lui ha fortemente creduto nel progetto. “Want-Ita ha la nostra stessa filosofia di vita: il meglio, anche di nicchia, ma autenticamente italiano”.