
PALERMO. Un affascinante viaggio nell’enogastronomia siciliana racchiuso in un libro. Un viaggio lungo 300 pagine che parte da Polifemo, il mitico ciclope dell’Odissea di Omero, simbolo di una Sicilia primitiva e legata alla mitologia greca, e arriva al concetto di “patria alimentare”, un termine che invita a riflettere sull’identità e la cultura del cibo nell’isola. Tutto questo, in sintesi, si trova nel nuovo libro di Mario Liberto, “Storia dell’enogastronomia siciliana – Da Polifemo alla Patria Alimentare” che è stato presentato, con grande partecipazione di pubblico, lo scorso 28 marzo, nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo.
L’evento ha unito appassionati di storia, studiosi di cultura siciliana e operatori del settore agroalimentare, rivelandosi un vero e proprio tributo all’identità alimentare dell’Isola.
Una tavola rotonda di eccellenze
L’incontro, patrocinato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dalla testata online Sicilia Agricoltura, dall’Its Madonie e da BC Sicilia, ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo culturale e agroalimentare.
Dopo i saluti istituzionali di Baldassare Portolano (Direttore del Dipartimento Saaf Unipa), Giosuè D’Asta (preside Its Madonie), Alfonso Lo Cascio (Presidente regionale BCsicilia) e Giorgio Fiammella (Presidente Associazione Kemesse), sono intervenuti: Pippo Oddo, storico e saggista, Angela Sciortino, direttore di Orogastronomico.it, Mario Puccio, docente dell’Istituto professionale alberghiero “Piazza” di Palermo, Dario Cartabellotta, direttore generale delle Attività Produttive della Regione Siciliana e, ovviamente, l’autore del libro Mario Liberto.
A moderare l’incontro, il giornalista enogastronomico Michele Balistreri, che ha guidato il dibattito evidenziando il valore culturale dell’enogastronomia come memoria viva del territorio.

Enogastronomia siciliana: identità, storia e futuro
Il libro di Liberto non è solo un saggio storico, ma anche una riflessione sull’importanza del cibo come linguaggio identitario, come strumento di narrazione culturale e leva di sviluppo locale. Dalla civiltà contadina ai Dop e Igp contemporanei, l’autore costruisce un affresco completo che ha saputo appassionare il pubblico presente in sala.
Un viaggio tra mito e sapori millenari
Il volume, pubblicato da Edizioni Momenti, rappresenta un importante contributo storiografico al panorama editoriale siciliano. Liberto, con un linguaggio accessibile ma rigoroso, ricostruisce l’evoluzione dell’enogastronomia in Sicilia, partendo dai miti omerici fino ad arrivare all’attuale valorizzazione dei prodotti tipici e dei marchi di qualità. Nell’opera che ha impegnato l’autore per diversi anni, la Sicilia viene descritta non solo come un crocevia di civiltà, ma come una vera patria alimentare del Mediterraneo.
Il volume firmato da Mario Liberto non è il classico libro di ricette. Per la verità non ci sono foto, non ci sono dosi e procedimenti, ma ci sono tante storie e aneddoti connessi al cibo dei siciliani, sia di quelli poveri che di quelli ricchi. Il libro è una celebrazione della cucina siciliana, ma non si limita a questo: si configura come un vero e proprio percorso culturale che fonde storia, tradizione e modernità. E poi, offre anche una riflessione profonda sull’importanza del cibo nella nostra società e sulla necessità di preservare un patrimonio che va ben oltre la gastronomia: un tesoro culturale da tutelare e condividere.
E per finire anche la celebrazione, con orgoglio e inequivocabile certezza, dell’identificazione della Sicilia come “Regione Europea della Gastronomia 2025”. Un traguardo prestigioso che premia l’eccellenza delle sue tradizioni culinarie, capaci di emozionare e coinvolgere chiunque le incontri. Una gastronomia che, con la sua straordinaria combinazione di sapori autentici e sani, rappresenta un modello di alimentazione genuina capace di stimolare la creatività del gusto. Questo riconoscimento contribuisce anche a valorizzare il turismo culturale e sostenibile, promuovendo un legame indissolubile tra il patrimonio gastronomico e l’identità stessa della Sicilia.