PALERMO. La bontà e la genuinità di un prodotto deriva principalmente da tre ingredienti: amore, cura e passione. Per conoscerli bisogna arrivare alla fonte: il produttore. Certamente nessuna etichetta te ne indicherà il nome di battesimo, e soprattutto te ne racconterà la storia. Una storia dolce fatta di amore e passione. Amara perché piena di sacrifici e di nuove scoperte, ma anche frutto di determinazione e di scommesse. Elementi contenuti nel miele di Claudio Meli. L’apicoltore 38 enne palermitano, non poteva non trovare la sua risposta che dal suo cognome, il cui significato in latino è proprio miele.
Attorno al frutto delle piccole api, spesso protagonista nelle nostre colazioni, gira la vita del fondatore dell’azienda produttrice de “I miei mieli”. La vita di Claudio è simile a quella delle api: libero di volare verso nuove scoperte ed attingere il meglio da ogni esperienza per ricavarne un qualcosa di buono, di unico.
Così, nel 2010 spinto dalla spasmodica ricerca del proprio io, lascia un lavoro economicamente sicuro, per seguire la sua vera passione. “Ho sempre provato interesse per questo piccolo insetto – racconta -. Da piccolo, mentre gli altri bimbi scappavano solo a sentirne il ronzio io, invece, le avvicinavo. Non so spiegare bene la sensazione, ma era quasi come entrare in simbiosi con loro. Col passare degli anni, video, documentari, internet e tv, hanno accresciuto questa mia curiosità verso di loro. Fino a quando una notte iniziai a fare delle ricerche. Scoprii che da loro derivava il miele, il polline, l’impollinazione, la propoli, la cera d’api, la pappa reale”.
Come spesso accade nella vita, la risposta la trova per caso. A Claudio non importa di sporcarsi le mani, di lavorare ore ed ore nel terreno, di tornare a casa esausto. E’ determinato nel volere produrre un qualcosa di unico, di sano. Impara sul campo, al fianco di Giovanni Caronia che come lui nel ’94 decide di lasciare l’insegnamento per fare l’apicoltore. Da qui la scommessa di Meli: si dedica esclusivamente all’Ape Nera, una razza tipica siciliana: “Una razza autoctona, tipica siciliana e non facilissima da gestire – spiega -. Scelta etica, prima di tutto, ma soprattutto ambiziosa. Produce un miele nettamente superiore a livello di polifenoli, rispetto a quello prodotto dalle cugine. Ecco perché il suo, più che un comune miele, lo definirei più un elisir anti-età”.
Claudio inizia con venti famiglie. Adesso alleva un numero elevato di api e produce sciami di Ape nera. Il suo miele segue i protocolli dell’apicoltura biologica. Le sue postazioni d’api sono all’interno di aziende biologiche, parchi naturali o campi abbandonati. Ambienti sani, lontani da gas nocivi.
Tutti i suoi mieli vengono analizzati dall’Istituto Zooprofilattico per la Sicilia e dall’Istituto Sperimentale Zootecnico. “Produco diverse varietà di miele monofloreale ed anche il millefiori. In relazione alle annate e all’andamento delle stagioni”.
Produce il millefiori, il cardo, la sulla, il castagno, l’aneto, l’eucalipto, l’agrumi, il fico d’india, la melata ed il nespolo. Distribuisce prevalentemente il suo miele fra Palermo e la provincia, ma ha anche qualche collaborazione in Sicilia e nel resto dell’Italia.
Vincitore delle “3 Gocce d’Oro” nel 2014 al concorso “Grandi Mieli d’Italia” con il miele di cardo e vincitore di “1 Goccia d’Oro” con quello millefiori. Vincitore del premio niQuea (Expo 2015) conferitogli dalla Regione Siciliana. Il miele di Meli è tra le 10 aziende ad avere ottenuto una vittoria, su 790 della Sicilia. Nel 2016 si aggiudica le “2 Gocce d’Oro” sempre col miele di Cardo. Nel 2017 conquista il titolo di campione nazionale a “L’Ape d’Oro” con il millefiori, a Lazise in Veneto. Si trova all’interno della guida Grandi mieli d’Italia.
Claudio Meli rende il suo miele un prodotto di nicchia, tanto da produrre assieme a Marco Durastanti, gestore con la sorella del locale Villa Costanza, una tipologia di birra rossa: Birra Costanza.
Inoltre, inserisce il suo prodotto tra i piatti gourmet della cucina siciliana.