PALERMO. La ricerca è del Codacons. Durante le feste natalizie incari soprattutto sui pandori e panettoni (+10%), viaggi (+7%) e regali di Natale (+5%).
La ricerca è stata svota per capire in quale misura l’aumento dei prezzi di petrolio, gas, energia e materie prime potrà influire sulla spesa di una famiglia italiana.
Secondo Codacons, il Natale del 2021 potrebbe costare agli italiani quasi 1,4 miliardi di euro in più rispetto a quello del 2019, prima dell’emergenza sanitaria. Codacons ha preso in esame i quattro settori principali per quel che riguarda i consumi durante le festività: alimentari, regali, ristorazione e viaggi.
Sul fronte alimentare, distributori e produttori già da alcune settimane segnalano che molte materie prime – come farine, olio e burro – sono maggiormente costose, quindi i prodotti finali saranno più cari; i produttori di panettone, per esempio, sono più pessimisti di Codacons, visto che prevedono un aumento del 20%.
Aumento del costo delle varie fonti di energia: già a ottobre le tariffe di luce e gas sono salite, rispettivamente, del +29,8% e del +14,4%. Sale il prezzo della benzina (+25,8% rispetto al 2020); del gasolio (+27,7%). Ciò influisce anche sul rialzo dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati su strada (in Italia sono ben l’85%).
Sul costo di cenone e pranzo natalizi l’aumento sarà intorno al +4%. Le famiglie spenderanno 100 milioni in più rispetto al 2019 (+4%): 922 milioni per pesci, carni e salumi (+2,5%); 493 per ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%); 436 per vino e bevande (+1,5%); 330 per pandori, panettoni e dolci lievitati (+10); 220 per pasta e pane (+10%).
Previsto anche un +5% speso per comprare i regali e gli addobbi: 7,9 miliardi di euro rispetto ai 7,5 miliardi del 2019. Mentre chi trascorrerà le feste natalizie – fra Natale ed Epifania – in viaggio deve prepararsi a spendere, in media, il 7% in più, con una maggiore spesa di 910 milioni di euro e un totale di 13,9 miliardi.