Osteria “Il Moro”, a Trapani l’esperienza gourmet che lascia il segno 0

Il Moro

TRAPANI. Gioiello culinario situato nel cuore del centro storico di Trapani, l’Osteria Il Moro dei fratelli Nicola ed Enzo Bandi, ha scelto di celebrare in ogni piatto la cucina siciliana d’autore. Da sempre insieme – anche sul lavoro – Nicola, lo chef, e Enzo, il direttore di sala e sommelier, hanno unito le loro forze e le loro competenze per creare un’esperienza gastronomica unica, focalizzata sulla valorizzazione del territorio e delle tradizioni locali.

Al timone de Il Moro, due fratelli in armonia

Nicola Bandi, in cucina, si ispira alla sua terra e alla ricca cultura gastronomica siciliana, infondendo nei suoi piatti un tocco di innovazione che li rende unici. Il suo guizzo creativo e l’attenzione per il particolare si riflettono in ogni portata, rendendo omaggio alle tradizioni locali ma con un approccio contemporaneo che sorprende la vista e delizia il gusto.

Nella cantina, curata dal fratello Enzo, sommelier prima per passione, poi per professione, oltre 300 referenze che includono molte proposte regionali, ma anche etichette nazionali e straniere per un lungo viaggio attraverso i sapori del vino. Enzo, appassionato intenditore di vini, accompagna gli ospiti lungo un percorso di degustazione che esalta ogni piatto e rende ogni pasto un’esperienza completa. La sua conoscenza e il suo entusiasmo per il vino sono evidenti in ogni conversazione: difficile non lasciarsi coinvolgere dalla sua passione.

Scelte di qualità che pagano

Fin dal momento della sua apertura (era il 2017), l’Osteria Il Moro ha posto l’accento sulla qualità, sia in cucina che nel servizio. E la qualità – si sa – alla lunga paga. Non è successo per caso, quindi, che nel 2023 il ristorante è stato selezionato per la prima volta dalla prestigiosa Guida Michelin Italia. Gli ispettori Michelin hanno elogiato l’abilità di Nicola nel creare piatti che, pur restando fedeli alle radici della tradizione siciliana, si distinguono per il loro gusto ricco e la forte personalità. Ma hanno premiato anche il servizio attento e la cantina ricchissima di cui va molto fiero Enzo. Due elementi che hanno reso l’Osteria Il Moro una destinazione imperdibile per gli amanti del fine dining.

Oltre alla Guida Michelin, l’Osteria Il Moro è stata anche inserita nelle guide del Gambero Rosso, di Identità Golose e nel Golosario di Paolo Massobrio. Riconoscimenti che testimoniano l’eccellenza del ristorante e la sua capacità di soddisfare una clientela variegata, sempre alla ricerca di qualità e autenticità.

Ampia e variegata possibilità di scelta

Si può scegliere a la carte o tra quattro menù degustazione: c’è il “Green Sicily” vegetariano in quattro portate, quello intitolato “Vi racconto la mia Trapani” composto da quattro portate e tutto incentrato sul ricordo, perfetto per il 2024 che è l’anno del turismo delle radici. Poi una proposta di pesce con sei portate “Tuffo nel mediterraneo”, e una di carne con cinque portate che lo chef ha battezzato “Terra d’origine”. 

Di antipasti, frutto della continua ricerca di antiche ricette, ce n’è per tutti i gusti – compresi i vegetariani – ma sono prevalentemente incentrati sul pesce.

I nostri assaggi all’Osteria Il Moro

Noi di orogastronomico.it una esperienza nel locale situato all’interno di un edificio dell’800, nel centro storico di Trapani (via Garibaldi, 86, in piena isola pedonale), l’abbiamo fatta di recente. E ne siamo usciti, forse un po’ troppo pieni, ma soddisfatti. Per tutto: per l’attenzione al dettaglio della location, dei piatti e per la scelta dei vini in abbinamento. Ci è stato proposto un menù di cinque portate a base di pesce che, per una città di mare come Trapani, rappresenta la proposta più azzeccata.

In genere si comincia con l’amuse bouche, entrée di benvenuto dello chef che in tre piccoli morsi dà un’idea della cucina trapanese con i suoi ingredienti base e una preparazione che simboleggia la Sicilia. Nei tre piccoli assaggi il pomodoro, la caponata “nascosta” in un cioccolatino e l’oliva liquida.

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L’entrée di benvenuto dello chef

Dopo la sorpresa dell’amuse bouche, due antipasti, entrambi a base di pesce. Il primo, “Ricciola ai tre pomodori”, è un sashimi di ricciola marinata su un letto di salsa ai tre pomodori (rosso, giallo e verde) bagnata con salsa di ostrica e guarnita con foglia di cappero (presidio Slowfood).

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Ricciola ai tre pomodori

Il secondo antipasto presentato in modo molto scenografico è “Come una capasanta” dove appunto il calamaro è stato lavorato per somigliare al frutto di mare. Il tutto è stato adagiato su una salsa di alga wakame completata da una tartare di pesca. A guarnire una bellissima e scenografica cialda ai capperi.

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Come una capasanta

A seguire la “Pasta maritata allo scoglio” dove la pasta mista del “Pastificio dei Campi” è stata sposata con frutti di mare, aglio, spezie e spuma di patate. Un piatto tutto sommato semplice che si distingue per maestria e scelta raffinata degli ingredienti.

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Pasta maritata allo scoglio

Dopo la pasta, il riso. Nicola Bandi per il suo “Riso, ceci e scampi” ha usato quella “San Massimo” che ha unito a hummus di ceci, burro acido, scampi crudi e maionese di bisque di scampi. Tecnica e qualità eccellenti per un piatto non semplice da realizzare e difficile da dimenticare.

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Riso, ceci e scampi

Avremmo potuto fermarci qui. Ma Nicola Bandi ha voluto davvero esagerare facendoci provare il “Falsomagro di pesce”. Nel vederlo, tagliarlo e assaggiarlo come non andare con la mente al ricordo del pranzo della domenica dalla nonna che preparava il suo di falsomagro, quello di carne? Questo secondo di pesce ricercato nella preparazione, e che da solo basterebbe a saziare appetiti anche robusti, è ricco di ingredienti: pescespada, baccalà, molluschi e crostacei si sposano con l’uovo sodo – elemento irrinunciabile per un qualsiasi falsomagro – aglio di Nubia (presidio Slowfood) spezie, timo, scorza di limone ed emulsione di cozze e vongole.

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Falsomagro di pesce

Al momento del dessert, Enzo e Nicola hanno voluto a tutti i costi che ne provassimo più di uno. Ma dire qual è il più buono, è difficile. Dipende da gusti.

Non faceva parte del menù degustazione pensato per noi di Orogastronomico.it, ma ci è stato vivamente raccomandato di tornare per provare un altro secondo che lo chef Bandi ha inserito nel menù “Vi racconto la mia Trapani” e che rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia del locale: lo sgombro lardiato in olio cottura, crema all’aglio, croccante al nero di seppia, pomodoro in agrodolce. Ci sarà sicuramente una seconda volta…

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