In Sicilia, si sta concludendo la campagna olearia e l’oro verde dell’Isola è pronto a conquistare un posto d’onore tra le regioni italiane produttrici. La stagione 2021 si conferma una tra le più ricche degli ultimi anni, all’insegna di qualità e quantità. Secondo le stime elaborate da Coldiretti, Unaprol e Ismea, la produzione di olio in Sicilia vale oltre 20 milioni di euro. La raccolta delle olive in Sicilia, tra ottobre e dicembre, dovrebbe superare le 200 mila tonnellate di olive, molite in oltre 500 frantoi.
Sebbene la campagna olearia sia stata condizionata dalla siccità durante il periodo estivo e dalle avverse condizioni metereologiche che nelle ultime settimane hanno colpito le province di Palermo, Trapani e Agrigento, la qualità resta comunque il comune denominatore della produzione.
L’olio di Sicilia ha una tradizione millenaria e le cultivar principali sono Biancolilla, Cerasuola e Nocellara del Belice. Tre produttori siciliani di olio Extra Vergine d’Oliva, Campagna D’Amore a Collesano, in provincia di Palermo, Dragotto Farm a Castelvetrano, in provincia di Trapani, e Olio Daino a Caltabellotta, in provincia di Agrigento, raccontano come è andata la campagna olearia, tra cultivar, qualità e cambiamenti climatici.
“La campagna olearia, nella zona di Collesano, sta andando molto bene e la resa si attesta in media intorno al 16%. Le condizioni di estremo caldo di quest’estate, grazie alla conseguente riduzione dei livelli di umidità, hanno scongiurato l’attacco della mosca delle olive, la Bactrocera oleae.
Questo parassita è in grado di provocare ingenti perdite nella produzione olearia sia in termini qualitativi che quantitativi” racconta Paolo D’Amore, agronomo e titolare dell’azienda Campagna D’Amore, che si trova in Contrada Tomia Basalaci, a Collesano, in provincia di Palermo. Campagna D’Amore è il frutto di un progetto familiare che unisce la produzione d’olio e miele all’ospitalità. Gli uliveti, che si estendono per 10 ettari, sono coltivati con le principali cultivar caratterizzanti il territorio siciliano, Cerasuola, Biancolilla e Nocellara del Belice.
La mosca, che colpisce gli ulivi durante il periodo estivo, si nutre della polpa delle olive, causa la caduta dei frutti e diventa il vettore per altre pericolose malattie. Per quest’annata il rischio è stato scongiurato. Tuttavia, i violenti nubifragi che si sono abbattuti sulla Sicilia nelle scorse settimane, hanno bloccato la raccolta. “Le olive erano pronte per essere raccolte, ma con le piogge degli ultimi giorni non è stato possibile concludere la campagna. Stanno subendo un ulteriore processo di maturazione che causa l’abbassamento del livello qualitativo; questo è penalizzante. È necessario raccogliere le olive al momento giusto per ottenere un olio Extra Vergine d’Oliva di alta qualità che sia ricco di profumi e sapori” continua Paolo D’Amore.
Per Luca Dragotto, titolare dell’azienda Dragotto Farm, nel territorio di Castelvetrano, “La campagna 2021 è andata molto bene e i due olii di quest’anno, uno DOP Valle del Belice e uno IGP Sicilia, saranno eccellenti. Nella zona della Valle del Belice, abbiamo registrato un leggero calo del 20% circa nella produzione, sebbene nel resto della Sicilia sia aumentata. Soprattutto è aumentata la qualità”. Dragotto Farm è l’azienda agricola della famiglia Dragotto che si estende per circa 10 ettari nel territorio di Castelvetrano, in provincia di Trapani, nella valle del Belice. L’azienda è specializzata della cultivar Nocellara del Belice, raccolta esclusivamente a mano e molita a freddo, da cui ottiene un olio di altissima qualità, dalle eccellenti caratteristiche organolettiche. La Nocellara del Belice è l’unico prodotto in Europa ad avere due DOP per la stessa varietà: “Valle del Belice” per l’olio e “Nocellara del Belice” per l’oliva da mensa.
I cambiamenti climatici in corso rappresentano un problema per tutti i produttori. “Nelle ultime settimane, le avverse condizioni climatiche non hanno consentito una continuità di lavorazione in campagna – continua Luca Dragotto. Se nelle altre annate, abbiamo terminato la raccolta a metà ottobre, quest’anno abbiamo concluso la campagna olearia il 2 novembre. I cambiamenti climatici in atto stanno entrando nella routine del sistema agricolo. Le forti piogge che cadono in un giorno sono l’equivalente di quelle che, in genere, cadono in tre o quattro mesi. La quantità d’acqua caduta nelle scorse settimane a Castelvetrano ha causato forti danni in città e in campagna, rendendo i terreni inagibili”.
Nell’agrigentino, Olio e Agrumi Daino è un’azienda agricola, gestita dalla famiglia Marciante, i cui 22 ettari di coltivazioni si estendono da Caltabellotta fino a Sciacca e Ribera. Di questi, 17 sono impiegati per la produzione di olio Extra Vergine d’Oliva da cultivar Biancolilla, chiamata anche Buscionetto, varietà autoctona del territorio caltabellottese che si estende fino ai confini dell’area racchiusa tra Burgio, Villafranca e Ribera.
“L’olio di Caltabellotta è conosciuto in tutto il mondo per la sua qualità e per le caratteristiche peculiari del terreno, che si trova ad un’altezza di circa 500/600 metri sul livello del mare e vicino alla costa. Quando soffia, il Libeccio, il vento che viene dal sud, porta con sé lo iodio, un importante nutrimento che determina un ottimo sviluppo della pianta e del frutto” racconta Vito Marciante, responsabile marketing e commerciale di Olio e Agrumi Daino. “La campagna olearia nella zona dell’agrigentino non è stata favorevole. Abbiamo sempre anticipato la raccolta per avere un’oliva meno matura e più ricca di polifenoli. Questi elementi contribuiscono all’amaro e al piccante, le caratteristiche principali di un buon olio Extra Vergine d’Oliva. Il nostro olio viene molito entro sei ore dalla raccolta, per garantire la qualità. In questo momento, la fase di maturazione delle olive è in stallo in quanto le violente perturbazioni ne hanno bloccato la maturazione. Siamo al 18 novembre ed è come se fossimo a fine settembre. Non c’è stato un processo di maturazione naturale e ciò ne inficia sicuramente i sentori”.
Marciante sottolinea che, negli ultimi anni, il costo dell’olio è aumentato costantemente, sia per la diffusione di un consumo consapevole nei confronti dei prodotti biologici a kilometro zero sia grazie alla maggiore attenzione rivolta a questo prodotto da parte dei consumatori. “Quest’anno c’è stata una lieve diminuzione del prezzo collegato anche all’aumento di produzione” ha concluso Marciante.
IL MONITORAGGIO DEI PREZZI
Secondo il monitoraggio quotidiano di Ismea, l’olio ha un prezzo di 5,10 euro al chilo franco azienda a Palermo, di 5,30 euro al chilo a Trapani. Prezzi sensibilmente più alti per l’olio Dop Monti Iblei (8,75 €/Kg). Al momento, per il consumatore finale, l’olio in Sicilia viene venduto dagli 8 euro ai 12 euro.