Oltre 2 miliardi di euro è quanto hanno speso gli italiani per imbandire le tavole della Pasqua. A riportarlo Coldiretti, in un bilancio stimato per il pranzo pasquale dal quale emerge che nell’86% dei casi hanno scelto di trascorrere tra le mura domestiche, in casa propria o di parenti e amici mentre un 9% ha deciso di andare in un ristorante o in un agriturismo.
E c’è anche chi (3%) ha optato per un picnic all’aria aperta, con una spesa complessiva che si è mantenuta sostanzialmente sui livelli dello scorso anno. In totale, sono circa 2,1 le ore impiegate ai fornelli per preparare il pranzo pasquale.
Il trend nelle tavole di Pasqua 2024
L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d’agnello servita in una tavola su 3 (33%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.
Per il dolce, invece, la colomba ha battuto le uova di cioccolato anche se più di quattro famiglie su 10 (43%) hanno fatto ricorso quest’anno al fai da te, preparando in casa i dolci tipici della Pasqua, con il ritorno in grande stile delle ricette regionali.
Infatti, a tavola vincono ancora una volta i menu della tradizione. Protagoniste le ricette regionali che da nord a sud caratterizzano il Paese, come la cassata siciliana e la pastiera.
Spesa media in aumento per gli italiani
In media la spesa è stata di 75 euro per famiglia, complice l’aumento medio dei prezzi degli alimentari del 4% (dati Assoutenti), con incrementi significativi per prodotti come l’olio d’oliva (+46,2%), la frutta fresca (+11,1%) e le patate (+14,9%). Anche i viaggi subiscono rincari, con tariffe ferroviarie in crescita del 5,9% e biglietti aerei nazionali che registrano un aumento del 13,1%.
E non bisogna dimenticare che a causa della crisi legata ai prezzi e agli effetti delle tensioni internazionali – conclude Coldiretti – ben 3,1 milioni di italiani sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare in queste feste.
L’iniziativa solidale per Banco Alimentare
Aziende come Mutti e Rummo hanno donato al Banco Alimentare 40 tonnellate di pasta e 40 tonnellate di sughi, l’equivalente di 400mila pasti caldi. Il cibo è stato servito nella settimana di Pasqua a 60.000 persone in difficoltà attraverso strutture caritative residenziali e mense convenzionate con Banco Alimentare dell’Emilia Romagna e Banco Alimentare della Lombardia.