Realmonte (Ag). È quarantenne, è siracusano, è sommelier dal 2009, ha lavorato nella ristorazione ed è docente di sala e vendita presso l’Istituto Alberghiero “Alfio Moncada” di Lentini.
Si chiama Piero Giurdanella il vincitore del primo concorso “Miglior Sommelier di Sicilia” organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier Sicilia ed inserito nella sesta edizione di Sicilia In Bolle, la splendida manifestazione dei tastevin siciliani che ogni anno si svolge a Realmonte, ai piedi della suggestiva Scala Dei Turchi.
Prima volta per la Sicilia per questa prestigiosa gara diretta ed organizzata dal responsabile dei concorsi Ais Italia, Cristiano Cini, che ha visto la partecipazione in partnership della Doc Sicilia assieme al presidente del consorzio di tutela, Antonio Rallo, particolarmente commosso al ricordo del papà Giacomo e alla scelta dei candidati di misurarsi con un vino icona della sua azienda in una delle prove.
La gara è stata molto emozionante è ha visto approdare in finale, oltre Giurdanella, anche Daniela Lucenti, Giovanni Pistorio e Laura Piscopo. I quattro sommelier si sono sfidati dapprima sul riconoscimento e sulla esposizione di due vini, un bianco e un rosso, poi sugli abbinamenti a tre preparazioni gastronomiche differenti, infine sull’abbinamento di un unico vino alle stesse tre preparazioni, ma che avesse la caratteristica di essere biodinamico, oltre che siciliano.
In ultimo le prove davvero più difficili: la decantazione e l’esposizione comunicativa di un vino rosso importante a scelta tra il “Mille e Una Notte” 2016 di Donnafugata e l’Etna Rosso Riserva “Zottorinoto” 2014 di Cottanera. Ancora il riconoscimento e l’esposizione di un’etichetta regionale blasonata come la Doc Faro Palari, il racconto di un territorio di grande interesse come quello di Marsala e infine la narrazione di un personaggio che ha fatto grande la Sicilia, Diego Planeta, scomparso proprio qualche settimana fa.
«È stata un’esperienza importante e uno stimolante momento di crescita – dichiara Piero Giurdanella – significativa sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Ne usciamo tutti arricchiti perché il confronto e il mettersi in gioco aiutano a migliorare se stessi. Avrebbe potuto vincere chiunque perché il livello è stato davvero alto. In realtà siamo vincitori tutti, concorrenti e associazione, perché così si è alzata l’asticella della qualità tecnica e professionale. La strada è tracciata. Sono felice del successo alla prima edizione. È stata dura – chiude il campione dei sommelier siciliani – ma rimango con i piedi ben saldi per terra perché non è un punto di arrivo, ma un nuovo inizio consapevole dei miglioramenti da apportare in alcuni aspetti, dal momento che verso me stesso sono sempre ipercritico e severo e non riesco quasi mai a godermi appieno i bei momenti».
Ad armi pari e davvero emozionante lo scontro finale in cui Piero Giurdanella ha messo in campo una grande esposizione ai giudici e al pubblico con un fluente eloquio comunicativo, arricchito da dovizia di particolari, pur senza nascondere qualche attimo di emozione personale per il momento cruciale che in qualche passaggio ha rotto la voce. Particolare sicuramente notato, apprezzato e valorizzato dai giudici.