Ristoratori sul piede di guerra: stalli Amat a pagamento: “Ripartiti, ma a che prezzo?” 0

PALERMO. Si dicono stanchi, scoraggiati. Arriva un’altra novità per i ristoratori. La categoria è una delle più colpite dalle restrizioni introdotte per contenere la diffusione dell’epidemia da Covid 19. (Leggi la notizia anche su palermolive.it)

Il Comune invia la richiesta di pagamento anticipato degli stalli Amat. Scatta, così, l’ira dei ristoratori costretti a pagare 150 euro mensili a stallo. Le strisce blu sono gestite dall’azienda che ha come socio unico il Comune di Palermo. Uno stallo contiene circa due tavolini, non sufficienti neppure per un piccolo ristorante che come minimo ne richiede due.

Complice anche l’obbligo del green pass non posseduto da tutti i cittadini. Così, l’area esterna diventa indispensabile per i ristoratori.

La categoria ha visto più volte, in più di un anno e mezzo, abbassare la propria saracinesca per i provvedimenti imposti dal governo. Provvedimenti che hanno colpito pesantemente il settore. 

Secondo quanto recita la lettera inviata dall’Amministrazione ai ristoratori “per la concessione del suolo pubblico per l’attività di ristoro all’aperto di spazi della carreggiata destinata al posteggio a pagamento che sono gestiti dall’Amat Spa, sarà cura del concessionario ristorare l’azienda Amat Spa e inoltrare il relativo nulla osta rilasciato dall’Amat al Suap”.

Il Comune invita i ristoratori al pagamento anticipato della somma: entro dieci giorni dalla ricezione dell’avviso dovranno sborsare 55 euro per ciascuno stallo di sosta (dal 20 al 30 settembre 2021). Ed entro il 5 ottobre la seguente rata trimestrale pari a 450 euro per ciascun stallo di sosta occupato.

Una bella doccia fredda per la categoria. “A passo lento e con non poca fatica siamo cercando di ripartire – afferma Gaspare Citarrella, titolare del ristorante Noname in via Turrisi Colonna -. Ad oggi l’area ci era stata concessa a titolo gratuito per consentirci una ripresa e adesso la mazzata. Mi ritrovo a pagare 900 euro entro 12 giorni. In un anno dovrà sborsare 3.120,00 euro. Una somma molto più alta rispetto a chi ha un’attività in centro ed occupa il suolo pubblico. Si parla di circa 1.400,00 euro”.

“Siamo ripartiti, ma a che prezzo?”. Interviene così il presidente della Fipe di Confcommercio Palermo, Antonio Cottone. “Tra le disposizioni imposte alla nostra categoria: il numero limitato di posti a sedere per il distanziamento, il green pass, la non attivazione della cassa integrazione per Covid 19. In più, costi su costi e la chiusura alternata: in circa un anno e mezzo abbiamo lavorato 9 mesi (dal 18 maggio al 24 ottobre 2020 e dal 18 ad oggi)”.

Cottone è aperto al dialogo. “Chiediamo maggiore attenzione per la nostra categoria e una maggiore concertazione. Occorre una programmazione dei costi e maggiore chiarezza. Chiediamo che venga abbattuto il costo degli stalli, tenuto conto che il suolo pubblico è gratuito fino al 31 dicembre 2021. Non chiediamo gratuità, ma un costo non esoso”. 

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