“Le Sabbie dell’Etna” e “Cavanera”, Firriato presenta online le anteprime del Vulcano 0

CASTIGLIONE DI SICILIA (Ct). Quarantatré anni di vita, 470 ettari di vigneto interamente coltivati in regime di agricoltura biologica certificata, sei tenute che rappresentano i sette ordini differenti di suolo, tre diversi terroir tra montagna (Etna), mare (Favignana) e collina (agrotrapanese), quaranta etichette prodotte suddivise in nove linee e ben tre luoghi di accoglienza tra Calamoni, Baglio Sorìa e CavaneraEtnea.   Sono questi, in sintesi, i numeri di Firriato, azienda vitivinicola siciliana, prima cantina Carbon Neutrality in Italia ad “Impatto Zero”, che ha peraltro da poco ricevuto il premio per la vitivinicoltura sostenibile da Vini d’Italia 2021 del “Gambero Rosso”.   Firriato è fra i primi grandi brand siciliani ad arrivare sull’Etna. L’interesse non fu solo quello di coltivare un terreno di un vulcano attivo, ma quello della valorizzazione della bellezza e della complessità dei diversi terroir che l’Etna è in grado di offrire.   Il progetto imprenditoriale etneo prende forma all’inizio degli anni ’90. Da allora, grazie anche e soprattutto ad un meticoloso lavoro di zonazione, Firriato ha dato lustro e tutela a dei vigneti cru in grado di avere una personalizzazione pregiata, dai quali trarre una collezione di riguardo.   Sono ben otto e sono tutte figlie di una viticoltura di montagna le etichette che bene esprimono la poliedricità del territorio etneo. Tutte espressioni organolettiche che variano da una contrada all’altra.   A solo beneficio della Stampa il wine tasting in webinar di tre versioni di Etna Doc fermi (due bianchi e il rosato), in uscita sul mercato, condotto da Federico Lombardo di Monte Jato e Irene Di Gaetano.   Un po’ di numeri “etnei”: 84 gli ettari vitati, di cui 78 vitati e 65 in produzione allocati in dodici contrade tra i 540 e i 950 metri di altezza che si esprimono con Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e svariati tipi di Catarratto. Vediamo com’è andata.   Le Sabbie dell’Etna 2020 (Etna Bianco)
Bianco fresco e fragrante, questo vino nasce da uve CarricanteCatarratto, provenienti da tutte le dodici contrade, su un terreno composto da sabbie nere miste ad argilla a più di 700 metri d’altezza. La maturazione delle uve è lenta, ma lineare. Vinificazione in acciaio inox dove rimangono tre mesi a contatto con le fecce nobili. Ulteriori due mesi di bottiglia.
Degustazione:
È un vino eclettico la cui doppia sfaccettatura dei due vitigni è perfettamente distinguibile. Un vino in cui a spiccare sono tenore acidico e mineralità. Al naso predomina il Carricante coi suoi fiori gialli, le note agrumate, le erbe aromatiche e quel classico tocco di anice. In bocca comanda maggiormente il Catarratto con sensazioni di frutta esotica, di pera matura e di pesca gialla. Il finale fresco e minerale ti conduce a piatti di pesce e a crostacei alla griglia.   Cavanera Ripa di Scorciavacca 2018 (Etna Bianco)
Carricante al 90% e Catarratto al 10%, il Cavanera è un meraviglioso cru, emblema e passione di famiglia. Siamo in contrada Verzella tra i 750 e gli 850 metri di altezza in vigneti coltivati a spalliera e che hanno un sottosuolo franco-sabbioso di matrice vulcanica. Criomacerazione delle uve, pressatura e 20 giorni di fermentazione. Poi 6 mesi di maturazione su fecce fini in acciaio e ulteriori 12 mesi di bottiglia.
Degustazione:
Colore giovane e carico, porta con sé una bella carica olfattiva che si distende tra zagare, note erbacee e di erbe aromatiche, abbellita da preziose gradazioni che vanno dal minerale al fruttato, specie di agrumi dolci. Un lievissimo accenno sfumato del composto 1,1,6-trimetil-1,2-diidronaftalene, responsabile del tipico aroma dei Riesling di una certa evoluzione, fa capolino sul bouquet di questo Cavanera. In bocca il sorso è incisivo, tondo e ampio. Ha una splendida matrice sapida che rinfresca e, al contempo, corrobora l’assaggio che risulta di lunga persistenza. Ravioli al burro e salvia ripieni con cernia.   Le Sabbie dell’Etna 2020 (Etna Rosato)
È tutto Nerello Mascalese. Appena due ore di macerazione pellicolare per questo rosato che matura tre mesi sulle fecce nobili ed altrettanti di affinamento in bottiglia.
Degustazione:
Ha una complessa componente aromatica questo Sabbie, frutto del clima “coperto” e della tecnica colturale della cimatura precoce. Si presenta con una elegante tenuità di rosa cipria. Le sue articolate sfumature, figlie di terreno lavico, sono addolcite dalle fresche sensazioni di piccoli frutti rossi come ribes, melagrana e lampone succoso. Il sorso avanza sulla stessa linea olfattiva, cadenzato da una sostanziosa sapidità, da una generosa freschezza e da una impercettibile linea sottilmente tannica dettata dall’ispido, ma straordinario, vitigno di Nerello Mascalese. Linguine con pomodorini e filetti di tonno. 

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