BAGHERIA (Palermo). I forni storici, la villa dei mostri, il profumo della cottura in forno a legna, della cipolla stufata, di aromi e mollica. I sapori locali, come le acciughe di Aspra, la tuma e la ricotta di pecora bagherese. E l’impasto spugnoso e soffice, condito con l’olio buono. Se avete ancora dubbi fra pizza e sfincione, prendete la macchina e andate a Bagheria, a venti minuti da Palermo. Qui, allo Sfincione Fest 2022, potete sperimentare il gusto del primo vero street food siciliano.
Dove nasce lo sfincione bagherese?
Si tratta di un’antica ricetta conventuale rivisitata dai Monsù, i cuochi delle famiglie aristocratiche siciliane, del principe Giuseppe Branciforte di Butera.
Una volta giunti a Bagheria, dove il principe si ritirò intorno al 1650, decisero di utilizzare le materie prime del territorio che li accoglieva. E fu così che besciamella, frattaglie di pollo e piselli della ricetta originaria furono sostituiti dagli ingredienti dello sfincione per come oggi lo conosciamo: sarde di Aspra e tuma locale.
La versione “rossa”, al pomodoro, dello sfincione palermitano, poi, arrivò durante la Seconda guerra mondiale. mentre quella bianca, con tuma e ricotta, è invece la specialità per eccellenza della città baariota, che infatti a questo piatto povero della tradizione dedica una vera e propria festa.
Sfincione Fest 2022
Ritorna dal 24 al 27 novembre a Bagheria, Sfincione Fest, la festa dello sfincione bianco bagherese e dei lievitati siciliani.
L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è organizzato dall’Associazione La Piana d’Oro, Slow Food Bagheria e dal quotidiano enogastronomico All Food Sicily, con il patrocinio del Comune di Bagheria. “Con il sostegno a questa manifestazione – afferma Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria – intendiamo rafforzare il brand Bagheria Città del Gusto per una nuova strategia di sviluppo locale”.
L’obiettivo è valorizzare lo sfincione bianco di Bagheria al pari della pizza napoletana. Infatti, entrambi i piatti hanno conquistato il riconoscimento del marchio STG, Specialità Tradizionale Garantita (STG), che tutela le produzioni tradizionali ai sensi del Reg UE n. 1151/2012.
“Lo sfincione -spiegano gli ideatori Michele Balistreri e Adalberto Catanzaro – rappresenta non solo il gusto apprezzato dai tanti estimatori, ma soprattutto la nostra tradizione, cultura e identità. È il racconto di un territorio per il rilancio dell’economia cittadina, attraverso forme virtuose di collaborazione tra pubblico e privato”.
Il programma di Sfincione Fest 2022
Location d’eccezione nella città delle ville sono Piazza Garibaldi e Villa Palagonia, la settecentesca “villa dei mostri” che giovedì 24 ospiterà il II Forum Regionale “Recupero della memoria dell’identità culturale e della tradizione marinara della pesca mediterranea”.
Sabato 26 e domenica 27 spazio alle degustazioni, aperte al pubblico, degli sfincioni dei maestri panificatori bagheresi Antica Forneria Scaduto, Panificio Conti, Antico Panificio Don Pietro, Antica focacceria dal 1856, La Spiga. A loro il plauso di aver costituito la prima comunità Slow Food della città.
E dal 25 al 27 novembre sarà il momento di “Acciuga Food Experience”, che vedrà alternarsi (fino a esaurimento dei posti) cooking show, master class e degustazioni. Tra i protagonisti, gli chef stellati bagheresi Tony Lo Coco (I Pupi) e Nino Ferreri (Limu di Bagheria ) – leggi anche Guida Michelin 2023, tutti gli stellati siciliani – il pizzaiolo due spicchi del Gambero Rosso Daniele Cacciulo della pizzeria Bella Napoli di Gela, i panificatori Giuseppe Martinez e Francesco Arena, riconosciuti con tre pani del Gambero Rosso.
Venerdì 25 Mario Liberto terrà la masterclass “L’Acciuga, varietà, tipicità e volta verso il futuro”. Infine, non mancheranno i momenti dedicati ai dolci tipici natalizi, come il panettone artigianale del pasticcere Ivano Molinaro e la cassata del pluripremiato Giuseppe Sparacello.
