ASSORO. In Sicilia nasce la prima filiera tracciata e certificata di grano tenero. Sono esattamente 2000 i quintali di sementi certificati di Anapo, Anforeta e Palesio, consegnati dalla Società Italiana Sementi (SIS) alla Cooperativa Valle del Dittaino, distribuiti ai suoi soci-coltivatori e, con la stagione della semina appena avviata, sparsi su una superficie di circa mille ettari.
A suggellare simbolicamente la consegna della “materia prima” sono stati il presidente della Cooperativa Valle del Dittaino, Nino Grippaldi e Cristiano Runza, coordinatore della Divisione Sicilia di SIS, che lo scorso weekend hanno avviato la fase operativa di un accordo siglato ad inizio del 2020 per sviluppare insieme un percorso di valorizzazione dei grani non solo siciliani.
Da un lato, dunque, l’azienda di trasformazione che produce prodotti a marchio Pandittaino, fondata nel 1976, dall’altra la SIS nata nel 1947, che da qualche tempo ha acquisito la siciliana PROSEME, affiancati dalla società IBF, azienda leader in Europa nella cosiddetta agricoltura di precisione.
Un accordo che guarda al futuro, con una integrazione fra strategie tradizionali e innovazioni, secondo la logica “agricoltura 4.0”, che si avvale di sistemi d’avanguardia per monitorare il ciclo colturale, con l’obiettivo di migliorarne il processo produttivo, ridurne l’impatto ambientale e tracciare una filiera che sarà certificata in tutti i suoi passaggi.
“Saremo i primi in Italia a garantire una filiera di grano duro-tenero “dal campo alla tavola”, fondata sulla tracciabilità di tutte le pratiche agricole, partendo dalla ricerca delle materie prime, passando per la semina del grano, fino alla raccolta, allo stoccaggio e alla lavorazione finale del prodotto”, ha esordito il presidente Grippaldi che ha annunciato anche il collaudo del nuovissimo mulino di grano tenero che affiancherà quello di grano duro. “Avremo l’assoluta l’autosufficienza dalla semina alla panificazione. Oggi non esiste un’azienda agro-industriale che faccia verticalizzazione del processo di filiera duro-tenera, andiamo oltre i confini regionali”.
“L’accordo ha un forte impatto territoriale – ha dichiarato Cristiano Runza, nella qualità anche di responsabile Area Centro Sud società IBF – costituisce una sinergia tra realtà che riescono a coniugare tutte le fasi di lavorazione, frutto di un percorso evolutivo che pone al centro sia il settore primario sia il graduale sviluppo delle dinamiche intersettoriali”.
“Pandittaino aggiunge un nuovo tassello a una storia lunga 44 anni, cominciata quando i padri fondatori di Valle del Dittaino ebbero l’intuizione di verticalizzare la filiera del grano duro. Del resto, la Sicilia è terra vocata ad entrambe le produzioni – ha ricordato il presidente Grippaldi – basti sapere come l’Anapo, cosi come il Simeto sono i nomi di due fiumi che solcano i nostri campi siciliani sulle cui sponde crescono le due varietà di spighe che ne evocano il nome Simeto (duro) ed Anapo (tenero), entrambe assolutamente panificabili ed eccellenti per la trasformazione. Oggi investiamo sulla filiera cerealicola del grano tenero, senza rinnegare nulla, ma implementando l’offerta e seguendo anche la domanda dei consumatori”.
“SIS guarda con forte interesse al mondo della cerealicoltura siciliana, prova l’acquisizione dello storico stabilimento Proseme – ha sottolineato il coordinatore della Divisione Sicilia SIS – molteplici sono le iniziative intraprese nel territorio, una di queste, è appunto la disponibilità ad accompagnare un’importante e prestigiosa industria di trasformazione qual è Pandittaino in un percorso di valorizzazione dei “grani italiani” che darà soddisfazioni a tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori ai consumatori”. “Chi acquista Pandittaino – ha sottolineato ancora Runza,– avrà la garanzia di una filiera tracciata e certificata, la certezza sulla provenienza del seme, sul luogo di produzione, di stoccaggio, le caratteristiche dell’impianto di molitura”.
Da oggi, dunque, l’intero processo di crescita del grano verrà costantemente monitorato da appositi satelliti, per seguire lo stato di vegetazione, grazie ad un sistema di precision farming, “e la società IBF che rappresento – ha aggiunto Runza – utilizza un disciplinare che consente la perfetta integrazione tra strategie tradizionali e strategie innovative”. “Non si può immaginare oggi alcun investimento senza l’assistenza tecnica e tecnologica, nel solco di una tradizione che diventa innovazione”, ha concluso Grippaldi.