È ufficialmente partito il countdown per l’ottenimento della denominazione più prestigiosa per i vini dell’Etna.
A seguito della riunione di venerdì 10 novembre 2023, l’assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini Etna Doc ha deciso all’unanimità di avviare il percorso per ottenere la DOCG denominazione d’origine controllata e garantita, massimo riconoscimento per i vini italiani.
Al via l’iter per il riconoscimento della DOCG per i vini dell’Etna
“Il desiderio di tutti i produttori – Il presidente del Consorzio Francesco Cambria ha dichiarato – è che venga definitivamente legittimato, anche attraverso il raggiungimento del gradino più alto della piramide del sistema delle certificazioni di denominazione, il grande lavoro sin qui svolto e il prestigio che ormai il mercato ha riconosciuto ai nostri vini”.
L’iter avviato prevede diversi passaggi, in primis la richiesta alla Regione Siciliana che valuterà la documentazione e la rappresentatività della denominazione. Dopodiché, a pronunciarsi sarà il Comitato nazionale vini Dop e Igp, organo del Masaf.
Dunque, la Docg è più vicina e porterà con sè alcuni cambiamenti nel disciplinare di produzione.
Cosa cambia
Innanzitutto, il numero delle contrade (attualmente 133) riconosciute e legalmente equiparate a unità geografiche aggiuntive aumenterà a seguito della richiesta di produttori presenti in aree non ancora delimitate in contrade.
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Ancora, la resa della tipologia Etna Rosso con unità geografica aggiuntiva verrà diminuita, inoltre sarà possibile indicare come unità geografica aggiuntiva il nome di uno dei 20 comuni se le uve provengono interamente da quel territorio.
E novità anche per le bollicine, infatti per gli spumanti si potrá utilizzare anche la varietà carricante, oltre al nerello mascalese, e produrre la versione pas dosé.